Pubblicata l’edizione 2024 dell'Allianz Risk Barometer che identifica nei i rischi informatici, come gli attacchi ransomware, nelle violazioni dei dati e nelle interruzioni dei sistemi informatici la principale preoccupazione per le aziende a livello globale nel 2024.
Al secondo posto si colloca un pericolo strettamente collegato: l'interruzione dell'attività. Le catastrofi naturali (che salgono dal 6° al 3° posto rispetto all'anno precedente), gli incendi, le esplosioni (dal 9° al 6° posto) e i rischi politici e violenza (dal 10° all'8° posto) registrano i maggiori aumenti nell'ultima classifica dei principali rischi aziendali a livello globale, basata sulle opinioni di oltre 3.000 professionisti della gestione del rischio.
Commentando i risultati dello studio Petros Papanikolaou, Ceo di Allianz Commercial, dice che “i rischi più importanti e quelli con la maggiore crescita nell'Allianz Risk Barometer di quest'anno riflettono le grandi problematiche che le aziende di tutto il mondo devono affrontare in questo momento storico: la digitalizzazione, il cambiamento climatico e l'incertezza dello scenario geopolitico. Molti di questi rischi già producono notevoli conseguenze: nel 2024 le condizioni meteorologiche estreme, gli attacchi ransomware e i conflitti regionali metteranno ulteriormente alla prova la resilienza delle supply chain e dei modelli aziendali. I broker e i clienti delle compagnie assicurative dovrebbero essere consapevoli di ciò e adeguare di conseguenza le loro coperture assicurative".
Le grandi aziende, le medie e le piccole imprese sono accomunate dalle stesse inquietudini in materia di rischi: preoccupazioni per i sistemi informatici, le interruzioni dell'attività e le catastrofi naturali. Tuttavia, si amplia il divario di resilienza tra le grandi e le piccole imprese, in quanto la consapevolezza del rischio tra le organizzazioni più grandi è cresciuta dopo la pandemia, con un notevole impulso a migliorare la resilienza, come attesta il report. Al contrario, le aziende più piccole spesso non hanno il tempo e le risorse per identificare e prepararsi efficacemente a una gamma più ampia di scenari di rischio e, di conseguenza, impiegano più tempo per far ripartire l'attività dopo un incidente imprevisto.
La Top 10 dei rischi in Italia
In Italia i tre rischi principali sono: l'interruzione dell'attività (che passa dal 2° al 1° posto rispetto all'anno precedente) a pari merito con i rischi informatici (che mantengono il 1° posto) e i cambiamenti climatici che balzano dal 5° al 3° posto raccogliendo circa un terzo delle risposte. Al 4° posto troviamo le catastrofi naturali (in aumento dal 7° nel 2023), seguiti dai rischi politici e violenza (dall'8° al 5° posto) e dai cambiamenti nello scenario macroeconomico (dal 4° al 6° posto).
A seguire nel ranking Top 10 in Italia, troviamo a pari merito al 7° posto tre categorie: la perdita di reputazione o del valore del brand, i cambiamenti nei mercati (dall'8° posto) e il rischio richiamo del prodotto dal mercato per problemi di gestione della qualità o difetti di serie. Chiude la graduatoria, al 10° posto, la crisi energetica in calo di 7 posizioni (dal 3°).
Marco Vincenzi, regional managing director southern Europe di Allianz Commercial, commenta i risultati relativi all'Italia: “Gli eventi naturali che hanno colpito il Paese nel 2023 hanno sicuramente trovato riscontro nelle risposte degli intervistati. In continuità con le precedenti edizioni hanno mantenuto le prime due posizioni interruzione dell'attività e rischi informatici, ma scalano la classifica cambiamento climatico e catastrofi naturali. Dobbiamo essere pronti e supportare le preoccupazioni dei nostri clienti ed intermediari in questo ambito”.
Differenze regionali. Rischi in aumento e in diminuzione
A livello globale, il cambiamento climatico (18%) non assume una rilevanza maggiore rispetto all'anno precedente, collocandosi al 7o posto, ma è tra i primi tre rischi aziendali in Italia – colpita dall'alluvione in Emilia-Romagna e dalle grandinate record nelle regioni del Nord – in Grecia, Turchia, Brasile e Messico. I danni fisici ai beni aziendali causati da eventi meteorologici estremi più frequenti e gravi sono una minaccia fondamentale. I settori dei servizi di pubblica utilità, dell'energia e dell'industria sono tra i più esposti. Inoltre, si prevede che i rischi di transizione a un'economia a zero emissioni e i rischi di responsabilità civile aumenteranno in futuro, poiché, per trasformare i loro modelli di business, le aziende investono in nuove tecnologie a basse emissioni di carbonio, in gran parte non collaudate.