Anapa Rete ImpresAgenzia, chiede al governo di modificare il decreto legislativo di recepimento dell’ultima direttiva europea sulla Rc Auto, la cui efficacia è attualmente sospesa per i mezzi agricoli fino al 30 giugno.
L’associazione di rappresentanza degli agenti professionisti di assicurazione ha inviato due lettere, rispettivamente al Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e al presidente dell’Ivass Federico Signorini, sottolineando come la proroga dei termini di entrata in vigore “apra lo spazio a una riflessione più articolata sulla disciplina dell'obbligatorietà di assicurazione dei veicoli”.
A giudizio di Anapa il disposto della Direttiva è stato interpretato “stabilendo un principio assoluto come se il Legislatore comunitario avesse voluto imporre un obbligo generalizzato di assicurazione, anche per quei veicoli che non vengono utilizzati come strumenti di trasporto e rimangono in stazionamento in luoghi chiusi e non accessibili. A parere di chi scrive - sottolinea ancora la lettera - l’intento della Direttiva appare, invece, quello di estendere la protezione offerta ai consumatori dai contratti Rc Auto a quei casi nei quali un veicolo, utilizzato come strumento di trasporto e regolarmente assicurato, dovesse essere coinvolto in un incidente laddove circoli in aree private non adibite alla pubblica circolazione”.
Vincenzo Cirasola, presidente nazionale di Anapa, rimarca che l'applicazione di un principio generalizzato “rischierebbe di obbligare circa 3 milioni di proprietari di veicoli non utilizzati, secondo le nostre fonti, ad assicurarsi per un rischio di fatto inesistente, poiché gli stessi veicoli non sarebbero adibiti a mezzi di trasporto”.
Da un confronto istituzionale con organizzazioni gemelle di Paesi dell’Unione Europea, l’associazione ha accertato che, ad esempio in Francia, la stessa norma sia stata recepita limitando l'obbligo di assicurare i veicoli "per poterli utilizzare", escludendo quindi quelli che allo stato siano ricoverati in luoghi privati non accessibili e non utilizzati. Simile comportamento, in ambito Efta pur se non soggetto alla Direttiva, ha tenuto per analogia la Svizzera. Ciò discende dal fatto che la Direttiva stessa, all’ art. 5, prevede la possibilità per i legislatori degli Stati membri di derogare all’obbligo assicurativo per quanto concerne i veicoli utilizzati esclusivamente in zone il cui accesso è soggetto a restrizioni, concedendo quindi uno specifico spazio interpretativo ad ogni singolo Paese. In altri ordinamenti la deroga è stata utilizzata ma non in Italia.
Anapa, chiede pertanto al legislatore di tornare sui suoi passi, in analogia con quanto fatto altrove, così da evitare disagi del tutto inutili a milioni di automobilisti ed il concreto rischio di gold plating, cioè di vincoli normativi eccessivi e non previsti nella prevalenza degli altri paesi comunitari.