Nel primo semestre dell’anno il mercato assicurativo Vita è in negativo per 8,5 miliardi di euro. Secondo i dati statistici pubblicati da Ania, il saldo tra entrate (premi) e uscite (pagamenti per riscatti, scadenze, rendite e sinistri) è comunque in miglioramento rispetto all’analogo semestre del 2023 quando superava i -10 miliardi.
Tale risultato è stato determinato dall’aumento del volume premi (+16,3% rispetto al I semestre 2023), dovuto alle polizze sia di ramo I sia di ramo III, e dall’aumento dell’ammontare totale delle uscite (+9,6%), determinato dai maggiori importi riscattati afferenti a polizze di ramo III.
Nei primi sei mesi dell’anno, il volume dei premi contabilizzati è salito a 55,5 miliardi, in aumento del 16,3% rispetto all’analogo periodo del 2023, quando registrava invece un decremento annuo del 5,5%.
L’84% dei premi è generato dall’emissione di nuovi contratti o dall’introito di premi unici aggiuntivi relativi a polizze già in essere, in aumento del 16,7% rispetto al I semestre 2023 (percentuali ricavate dai dati della rilevazione mensile Ania sulla nuova produzione vita).
L’ammontare dei premi contabilizzati risulta costituito per l’85% da premi unici (in aumento del 19,8% rispetto al I semestre 2023) e per il restante 15% da premi periodici, di cui il 2% sono premi di prima annualità (-1,1%) e il 13% premi di annualità successive (+0,6%).
L’ammontare complessivo delle uscite è risultato pari a 64,1 miliardi, con un incremento del 9,6% rispetto al I semestre 2023. La quota prevalente delle uscite è derivata dai riscatti e dagli altri rimborsi, pari al 78% dei pagamenti complessivi (era 75% nell’analogo periodo del 2023), con un ammontare pari a 49,9 miliardi, il più alto mai rilevato in un singolo semestre, in crescita del 13,1%.
I sinistri per decesso e altri eventi attinenti alla vita umana coperti dalle polizze vita hanno registrato nel I semestre 2024 importi ancora significativamente alti (€ 8,3 mld) rispetto al periodo pre-pandemia, pari al 13% delle uscite totali e in aumento dell’8,2% rispetto ai primi sei mesi dell’anno precedente.