La preoccupazione relativa ai cambiamenti climatici e ai rischi economici legati all’uso del carbone ha spinto Aviva Plc a dichiarare che eliminerà le emissioni di CO2 da tutte le sue attività entro il 2040.
Si tratta del primo assicuratore al mondo a prendere un tale impegno. La compagnia inglese, che attualmente gestisce asset per 729 miliardi di dollari, sta informando le aziende di tutto il mondo che disinivestirà progressivamente ogni partecipazione e non fornirà più alcuna copertura assicurativa dalle aziende che utilizzano il carbone. L’obiettivo intermedio al 2030, prevede una riduzione degli investimenti del 60%. Aviva riferirà ogni anno sui suoi progressi.
È di mille miliardi di dollari l’esposizione delle banche commerciali e degli investitori nei confronti dell’industria del carbone. A 5 anni dall’accordo di Parigi, e con il moltiplicarsi dei piani per la neutralità climatica annunciati da aziende di tutto il mondo, la finanza fossile si conferma ancora una volta uno dei freni più potenti al contrasto del cambiamento climatico, secondo lo studio di Urgewald, Re:Common e altre 27 Ong internazionali che esamina i flussi finanziari destinati alle 934 società del settore del carbone riunite nella Global Coal Exit List. È l’analisi più completa e dettagliata mai prodotta sulla finanza fossile.
Banche, assicurazioni e altre società del settore finanziario sono sotto pressione per voler dimostrare agli investitori, alle autorità di regolamentazione e al pubblico il loro impegno nell’affrontare la minaccia del cambiamento climatico e preparare le loro imprese per un’economia futura molto meno dipendente dal fossile. “Abbiamo la responsabilità di cambiare il modo in cui investiamo, assicuriamo e serviamo i nostri clienti. Affinché il mondo raggiunga l’obiettivo di azzerare le emissioni inquinanti, ci vorranno leadership e forte ambizione”, ha affermato Amanda Blanc, Ceo di Aviva. Il gruppo assicurativo ha detto che aumenterà i suoi investimenti green e stanzierà altri 10 miliardi di sterline dai suoi fondi in strategie a basse emissioni di carbonio entro la fine del prossimo anno.
Entro la fine del 2021, Aviva ha affermato che smetterà di sottoscrivere coperture assicurative con le società che realizzano più del 5% delle loro entrate dal carbone a meno che non abbiano aderito all’iniziativa “Science Based Targets”, che si prefissa di aiutare l’universo delle aziende a rispettare l’accordo di Parigi.
Aviva è membro della Net-Zero Asset Owner Alliance, gruppo fondato nel 2019 dall’Onu che riunisce asset owner con masse per oltre 5mila miliardi di dollari. Tra i membri dell’Alleanza vi sono alcuni dei più grandi investitori istituzionali del mondo, come Allianz, Aviva, Axa, SwissRe, Calpers, Zurich, the Church of England e il Gruppo Generali, tutti con l’obiettivo di realizzare portafogli di investimento net zero carbon entro il 2050, che hanno deciso di fissare obiettivi intermedi per il 2025.