Axa sta implementando in tutte le sue realtà operative in tutto il mondo quella che chiama “smart working strategy”.
Una nota del gruppo francese spiega che cercando di mettere a frutto quanto appreso durante la crisi pandemica si cerca ora di istituire un modello di lavoro ibrido per i propri dipendenti. La strategia di Axa contempla infatti il lavoro a distanza e la presenza in ufficio, consentendo ai dipendenti su base volontaria di lavorare da remoto per due giorni alla settimana.
Axa punta ad adottare pienamente il modello entro il 2023, con le opportune modifiche applicate ai contratti, l’adozione di materiale, la formazione e quant’altro entro la fine di quest’anno che interessano oltre il 70% dei dipendenti. Il programma include la gestione del cambiamento e le misure di formazione, l’adattamento degli spazi di lavoro e la fornitura di attrezzature IT, aggiungendo che presterà particolare attenzione all’autonomia e alla responsabilità dei team, alla coesione e al benessere dei dipendenti. La strategia di smart working accontenterà i dipendenti che desiderano lavorare a tempo pieno in ufficio.
Axa ha spiegato di essere arrivata a questa decisione grazie al successo ottenuto durante la pandemia con l’adozione del lavoro da remoto che ha garantito la continuità lavorativa.
“La pandemia è stata un punto di svolta nei nostri metodi di lavoro”, ha affermato Karima Silvent, responsabile delle risorse umane di AXA. “I continui investimenti nella nostra trasformazione digitale hanno permesso di ricorrere in maniera massiccia al lavoro a distanza durante la crisi, che ha confermato la resilienza della nostra organizzazione in un contesto senza precedenti. Inoltre, questa crisi ci ha ricordato l’importanza di avere luoghi in cui possiamo incontrarci e lavorare insieme. Estendendo la strategia di smart working vogliamo adattare la nostra organizzazione all’era post-Covid e permettere ai nostri dipendenti un modello di lavoro equilibrato che unisce la flessibilità del lavoro da remoto con il ruolo centrale dell’ufficio che resta il punto di riferimento indispensabile per le interazioni sociali e la costruzione della comunità”.