
Agosto si è rivelato un mese sorprendentemente vivace per Banca Generali, che ha registrato una raccolta netta di 471 milioni di euro, segnando un incremento del 25% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un dato che, in un contesto tradizionalmente più quieto per via delle ferie estive e delle turbolenze legate alla finanza straordinaria, assume un significato ancora più rilevante.
Dall’inizio dell’anno il totale ha raggiunto i 4 miliardi, confermando la traiettoria verso gli obiettivi annuali e dimostrando una resilienza notevole del modello di business della banca.
Il risultato offre spunti interessanti: se da un lato si osserva un deflusso fisiologico dai prodotti assicurativi, con -46 milioni nel mese, dall’altro emerge una chiara tendenza della clientela a riposizionare i propri portafogli verso soluzioni gestite. Gli Assets under Investment hanno raccolto 201 milioni ad agosto, trainati da fondi e contenitori finanziari, mentre la consulenza evoluta su amministrato torna a crescere dopo un periodo di rallentamento.
Il dato più significativo è proprio questo spostamento: la clientela sembra cercare maggiore personalizzazione e gestione attiva, segno che il ruolo del consulente – anche assicurativo – si fa sempre più centrale. Il commento dell’amministratore delegato Gian Maria Mossa sottolinea il valore umano dietro i numeri: “Un risultato mensile molto solido che riflette la vicinanza e l'impegno dei nostri banker nella diversificazione e la fiducia dai clienti nella forza della nostra squadra e del nostro modello d'offerta”. Mossa evidenzia anche come, nonostante le incognite legate alle operazioni straordinarie nel settore, la banca abbia saputo mantenere una crescita a doppia cifra nei flussi, dimostrando “la qualità, l'appeal e anche il livello di fidelizzazione dalla clientela”. Si tratta di un segnale molto chiaro: la fiducia si costruisce con competenza, presenza e capacità di adattamento. Proprio su questo punto Mossa insiste, parlando di un modello distintivo di wealth management che, grazie anche al contributo di Intermonte, “è sempre più riconosciuto come un punto di riferimento nella sfera del private banking per il Paese”. L’ultimo trimestre dell’anno si preannuncia quindi cruciale, con aspettative di accelerazione nella raccolta e un clima di ottimismo che potrebbe contagiare anche il comparto assicurativo, chiamato a rinnovarsi e a intercettare le nuove esigenze di una clientela sempre più sofisticata.