
Tra 2000 infermieri e operatori socio sanitari e 360 medici, sono oltre 2.300 i dipendenti della Usl di Belluno che dal 1° gennaio lavorano a proprio rischio e pericolo. Scaduta il 31 dicembre la polizza assicurativa dell’Usl per la responsabilità civile che copriva anche la “colpa grave”, sarà ora necessario per i dipendenti del comparto sanità provvedere autonomamente a stipulare una polizza per tutelarsi dalla colpa grave.
Questo è solo il primo caso che andrà a interessare tutte le aziende venete. Il motivo è presto detto: la Regione ha infatti deciso di ridurre la spesa assicurativa, prevedendo una franchigia di 500 mila euro a carico del bilancio delle Usl.
Per adeguarsi alle nuove disposizioni regionali, le aziende sanitarie hanno quindi adottato un modello assicurativo con previsione che i risarcimenti inferiori ai 500 mila euro (che rappresentano il 98% della casistica) dovranno essere sostenuti dai bilanci delle aziende.
Questo potrebbe far sì che il dipendente, a seguito della rivalsa nei suoi confronti da parte dell’azienda, sia chiamato a rispondere con il proprio patrimonio, ma soprattutto che ne venga a conoscenza non al momento della denuncia dell’utente, ma solo quando verrà contattato direttamente dalla Corte dei Conti, cosa che può verificarsi anche diversi anni dopo, considerando i tempi della giustizia civile.
Di fronte a questa situazione il sindacato Fp Cisl suggerisce a tutti i dipendenti pubblici, e in particolare quelli del comparto sanità, di dotarsi di una copertura assicurativa il prima possibile.