
Uno studio pubblicato dal Digital Transformation Institute di Capgemini sostiene che il consumatore medio potrebbe risparmiare più di 500 dollari sui costi bancari e assicurativi grazie alla diffusione di una nuova tipologia di smart contract basati sulla tecnologia blockchain.
Lo studio prevede che l’adozione generalizzata di questa tecnologia inizierà nel 2020. Vengono tuttavia evidenziate alcune sfide come quelle relative alla privacy, alla sicurezza della tecnologia blockchain e alle normative che la riguardano.
I cosiddetti smart contract funzionano in maniera simile ai normali contratti scritti in quanto costituiscono un accordo con validità legale basato su un insieme concordato di termini e condizioni. La differenza degli smart contract risiede nel fatto di essere programmati elettronicamente e basati su registri distribuiti come quelli resi possibili dalla tecnologia blockchain, il che permette di attivare automaticamente determinate azioni – come un pagamento – non appena vengono riscontrate le condizioni concordate e senza la necessità di verifiche indipendenti o procedure manuali.
Per quanto riguarda il mondo assicurativo, gli smart contract velocizzeranno le pratiche di rimborso per le polizze sanitarie, automobilistiche, turistiche e per la casa riducendo i moduli da compilare e le interazioni necessarie tra l’assicuratore e il danneggiato. Un sistema di smart contract riunirebbe su un’unica piattaforma tutte le componenti della value chain assicurativa: consumatori, compagnie, periti e fornitori terzi. Questo porterebbe a procedure di rimborso danni rapide e trasparenti grazie alla riduzione della documentazione, alla minor dipendenza da controlli manuali e alla velocizzazione della liquidazione dei fornitori.
Solo nel settore delle polizze automobilistiche per la clientela privata si calcola che gli smart contract abbiano le potenzialità per far risparmiare globalmente alle compagnie 21 miliardi di dollari all’anno grazie alla riduzione dei costi di evasione delle pratiche. Se le compagnie trasferissero ai consumatori anche solamente metà di questi risparmi, i premi si ridurrebbero mediamente di 45 dollari l’anno.