Il 42% degli assicurati ritiene che l'attuale processo di sottoscrizione sia lungo e complesso. Inoltre, il 27% degli assicurati ha cambiato compagnia negli ultimi due anni nel tentativo di ottenere premi più bassi (60%) e una copertura migliore (53%). È quanto emerge dal nuovo report di Capgemini “World Property and Casualty Insurance Report 2024” che copre 18 mercati, tra cui l’Italia, e riporta le rilevazioni tra i sottoscrittori di polizze ed i leader delle compagnie assicurative.
Il report di quest’anno si è concentrato in particolar modo sulle applicazioni dell’intelligenza artificiale nel settore assicurativo. Dall’analisi di Capgemini è emerso che solo l'8% degli assicuratori del ramo Danni è considerato un pioniere nel campo delle sottoscrizioni, capace di sovraperformare in maniera costante grazie all'utilizzo di conoscenze e automatismi guidate dall'intelligenza artificiale.
I manager del settore menzionano importanti difficoltà organizzative che incidono sulla loro capacità di soddisfare i clienti: accesso insufficiente ai dati (54% a livello globale e 57% a livello europeo), sistemi obsoleti (51% a livello globale e 59% a livello europeo) e mancanza di talenti qualificati (47% globale e 45% a livello europeo).
Secondo il report, il 62% dei manager riconosce che le tecnologie legate all'intelligenza artificiale e al machine learning (AI/ML) stanno migliorando la qualità delle sottoscrizioni e riducendo le frodi. Nonostante questi vantaggi, solo il 43% dei sottoscrittori si fida e accetta regolarmente i suggerimenti automatizzati degli strumenti di analisi predittiva a supporto delle decisioni.
La grande maggioranza dei manager del ramo Danni (83%), ritiene che i modelli predittivi siano fondamentali per il futuro della sottoscrizione, ma solo il 27% afferma che la propria azienda dispone di capacità avanzate.
In generale, il 53% degli assicurati esprime preoccupazione per la quantità di informazioni personali raccolte dagli assicuratori. Tuttavia, circa due terzi si dicono disposti a condividere più dati in cambio di trasparenza, sconti e rassicurazioni sulla sicurezza delle informazioni. A livello italiano, la stessa percentuale di clienti manifesta la stessa preoccupazione legata alla condivisione di dati personali, ma una percentuale leggermente più alta (68%) è disposta a condividere più dati in cambio di trasparenza. Infine, a causa delle scarse risorse in termini di dati, il 73% delle compagnie si trova ad affrontare una ridotta accuratezza dei costi, che impedisce un'adeguata copertura dei sinistri e, in ultima analisi, può minacciare la solvibilità e un ulteriore 70% afferma che le scelte di sottoscrizione poco coerenti sono un problema diffuso.