
Non arretrano di un passo i coordinatori di “Casa Cattolica”, la rete che raggruppa soci, istituzioni, rappresentanti della politica e delle imprese del territorio veronese, riunite per esprimere con forza la loro contrarietà alla “svendita” di Cattolica Assicurazioni al gruppo Generali.
In una nota Casa Cattolica informa di aver preso atto della decisione del giudice di Venezia che ha ritenuto di non concedere la sospensiva alla delibera di aumento di capitale dello scorso 27 giugno ma di discutere la stessa nel merito nell’udienza fissata a dicembre. Decisione che “rafforza la convinzione dei socie appartenenti alla rete che Cattolica Assicurazioni sia percepita, anche per l’indagine giudiziaria in corso che coinvolge il Presidente e alcuni amministratori, molto debole sul mercato. Per questo i soci aderenti a Casa Cattolica sono profondamente preoccupati che questa fragilità sia colta da competitors desiderosi di prede a basso prezzo, come una grande opportunità di acquisto a prezzi di saldo”.
Per evitare ciò, due sono le azioni promosse:
- Il Patto di sindacato “Le Api” ha inviato nei giorni scorsi un esposto alla Consob evidenziando che gli effetti derivanti dall’esecuzione dell’aumento di capitale riservato a Generali sono paragonabili a quelli di un’opa, invitando quindi l’ente di tutela dei risparmiatori ad assumere tutti i provvedimenti per la salvaguardia dei soci e del mercato.
- I coordinatori di Casa Cattolica e altri soci, in linea con l’ordinanza del Tribunale di Venezia, che ha ribadito che la società sarà cooperativa fino al 31/03/2021, hanno mandato una lettera ai vertici, (oltre che al Comitato di Controllo, all’Organismo di Vigilanza, al Mise, alla Consob e all’Ivass) diffidando il cda di Cattolica di non favorire la sottoscrizione dell’aumento di capitale da parte di Generali fintantoché la compagnia veronese sarà società cooperativa. Questo ai sensi dell’art. 2527 del codice civile, comma due, che vieta che divengano soci della cooperativa soggetti concorrenti che rischiano di comprometterne il valore. Casa Cattolica ritiene che l’ingresso di Generali nella cooperativa prima del 31 marzo 2021 sarebbe affetto da nullità, per violazione di una norma imperativa, con negativi effetti sul mercato, sulla cooperativa e sui soci.