Cervia (RA), uno dei luoghi più colpiti dalle alluvioni del 2023 e nuovamente in stato di emergenza in queste settimane, è stata sede della seconda tappa del ciclo di incontri dedicati al territorio, organizzati da AXA Italia dal titolo “Cambiamenti Climatici. Prevenire e mitigare il rischio – AXA incontra il territorio”.
L’iniziativa vuole diffondere una sempre maggiore consapevolezza sul climate change. In un Paese dove quasi il 95% dei comuni è a rischio idrogeologico solo il 6% delle abitazioni è coperto contro terremoti e alluvioni. E per quanto riguarda le imprese, tolte le grandi aziende che rappresentano l’1% del tessuto produttivo, le restanti, motore della nostra economia, hanno una copertura media pari al 5%.
AXA ha presentato un focus scientifico sul grado di rischiosità futuro della regione Emilia-Romagna, grazie al coinvolgimento della controllata AXA Climate, che vede impegnati un team di 20 PhD esperti in scienza e climatologia e data scientist per la gestione della mole di dati.
Al centro della ricerca, 3 ambiti di rischio prioritari: inondazioni, erosione costiera e temperature estreme.
Sulle inondazioni, la parte settentrionale della regione risulta la più esposta, con livelli di alluvione previsti nel 2050 che potrebbero raggiungere i 4 metri al confine, specie intorno al fiume Po.
Il massimo livello di allerta riguarda il territorio della Riserva Naturale Bosco della Mesola e Torre Abate in Provincia di Ferrara, con un amento previsto fino a 1,58 m al 2050 e altezze delle inondazioni che passerebbero da 25 cm a 1,83 m; a Ravenna, il rischio di inondazioni arriverebbe fino a 1,30-2m nel 2050 in funzione della zona.
È ancora Ravenna al centro delle principali preoccupazioni legate all'erosione costiera, con una riduzione della linea costiera di alcune spiagge di circa 50 metri entro il 2050, mentre in alcuni piccoli villaggi è previsto un arretramento fino a 33,18 metri rispetto a quella attuale.
Per quanto riguarda le temperature estreme, in alcune aree si prospettano fino a 20 giorni l’anno in cui le temperature percepite all’ombra saranno maggiori dei 40°C entro il 2050, un fenomeno senza precedenti. Una grande sfida, ad esempio, per Rimini e le altre città costiere della Romagna, con episodi di calore che saranno quadruplicati rispetto ad oggi (da 15 a 61 giorni all'anno con temperature secche superiori ai 30 gradi).
Umberto Guidoni, co-direttore generale di Ania ha dichiarato: “La gestione dei rischi climatici richiede una pianificazione e una protezione assicurativa che non sono ancora sufficientemente sviluppate in Italia. È fondamentale costruire un sistema basato sulle partnership tra pubblico e privato, come avviene già in altri Paesi, per tutelare in modo adeguato e sostenibile i cittadini e le imprese”.
AXA ha voluto in particolare porre l’attenzione su possibili azioni di prevenzione e mitigazione di questi rischi: da misure in ottica di sensibilizzazione o di revisione dei piani di emergenza e di business continuity, fino a potenziali misure di adattamento delle infrastrutture e delle attività aziendali.
Chiara Soldano, Ceo di AXA Italia, ha detto che “questo ciclo di incontri ha un duplice obiettivo: da un lato diffondere la cultura della prevenzione e mitigazione del rischio con approcci scientifici e dall’altro coinvolgere tutti gli attori del territorio, istituzioni locali, associazioni di categoria, imprese e cittadini”.