
Dopo quattro anni è arrivata la notifica di chiusura indagine dell’inchiesta per aggiotaggio istruita dal procuratore aggiunto di Torino, Marco Gianoglio. Otto le persone che rischiano ora di andare a processo e fra queste ci sarebbero Carlo Cimbri, amministratore delegato di UnipolSai, e Pierluigi Stefanini, presidente del gruppo Unipol.
Il procuratore aggiunto ha ricostruito gli intrecci tra il gruppo assicurativo bolognese e l’ex galassia della famiglia Ligresti (Fondiaria Sai, Premafin e Milano Assicurazioni). Tra le fonti di prova figura anche una voluminosa perizia sui concambi redatta dai consulenti tecnici, Enrico Stati e Fabrizio Dezani, e le numerose intercettazioni telefoniche – dal 2014 all’estate 2016 – che riguardano gli indagati.
Secondo l’accusa, nel matrimonio tra i due gruppi sarebbe stato falsato il valore di concambio a favore di Unipol con l’effetto di incidere sui rapporti di forza tra gli azionisti. Il valore del gruppo assicurativo bolognese sarebbe risultato più alto alla luce di una valutazione troppo positiva degli immobili e dei prodotti strutturati in pancia alla società. Ora gli indagati potrebbero chiedere di essere sentiti o produrre memorie difensive. Le altre persone chiamate in causa sono Roberto Giay, ex amministratore delegato di Premafin Finanziaria; Fabio Cerchiai, ex presidente del consiglio di amministrazione di Milano Assicurazioni; Vanes Galanti, ex presidente del consiglio di amministrazione di Unipol Assicurazioni, oltre a un advisor e un ex esponente della Consob (per altro reato).