Anche i pm antiterrorismo al lavoro sull’attacco hacker che nei giorni scorsi ha mandato in tilt i sistemi della Regione Lazio, bloccando gran parte dei dati presenti nel Centro Elaborazione Dati.
La stessa UE sta osservando con molta attenzione gli sviluppi dell’offensiva degli hacker che la scorsa notte hanno lanciato una nuova offensiva, respinta dai tecnici della Regione.
Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha fatto presente al Copasir che la crescente frequenza degli attacchi cyber rendono quanto mai urgente un’attività volta “ad elevare il livello di sicurezza”. Quello subito dalla Regione Lazio è infatti l’ultimo dei tanti attacchi che in questi ultimi mesi hanno preso di mira anche numerose aziende private.
Stando alle prime informazioni disponibili sembre che la porta d’accesso utilizzata dagli kacker sia stato il pc di un dipendente in smart working.
Nel fascicolo avviato dalla Procura di Roma vengono contestati diversi reati, tra cui accesso abusivo a sistema informatico e tentata estorsione con l'aggravante delle finalità di terrorismo. Una delle certezze che si hanno è che il blitz sia partito dall’estero con un rimbalzo in Germania. Ancora da stabilire l’identità degli hacker e l’esatto Paese di origine. Un appello a “investire in sicurezza” arriva anche dagli esperti del Cnr. “La diffusione dello smart working, fondamentale per rendere resiliente il sistema Paese, rende anche più vulnerabili i sistemi informatici, in quanto si compie un accesso da una serie di computer e dispositivi più deboli e inseriti in un contesto meno difendibile come quello familiare con molti device non protetti”, ha spiegato Fabio Martinelli, dirigente di ricerca dell’Istituto di informatica e telematica del Cnr”.
“Il dato di fatto – aggiunge - è che i sistemi informativi della pubblica amministrazione in generale sono vulnerabili ad attacchi informatici di vario tipo come ha evidenziato una recente ricerca. In Italia, le attività in cyber security sono in rapida crescita con un notevole impegno del sistema governativo, industriale della formazione e della ricerca. E’ del tutto evidente per il ruolo che la trasformazione digitale sta avendo e avrà che la cyber security debba ricevere maggiori investimenti, come la Presidente delle Commissione europea ha recentemente evidenziato, descrivendo la cyber security come l’altra faccia della medaglia della transizione digitale”.