Cyber Security
Un’ombra inquietante si stende sul sistema sanitario britannico. Secondo un’analisi della società di cybersicurezza israeliana Hudson Rock, circa 2.000 computer utilizzati da dipendenti e collaboratori dell’NHS (National Health Service) sarebbero stati compromessi da un malware infostealer, un tipo di software malevolo progettato per sottrarre in modo furtivo le credenziali di accesso.
La Cyber Security Foundation celebra il suo terzo anniversario con la consapevolezza di essere diventata un punto di riferimento solido e riconosciuto a livello nazionale e non solo. A parlare è il presidente Marco Gabriele Proietti, che sottolinea come la fondazione sia ormai una “realtà solida, indipendente, riconosciuta dalle Istituzioni e capace di aggregare le migliori competenze italiane in ambito digitale”.
Nonostante i professionisti del settore manifestino un’alta soddisfazione per le soluzioni di cybersecurity adottate, è sempre più evidente che la protezione attuale non basta.
Mentre i pirati informatici affilano le armi con l’intelligenza artificiale, in molte boardroom si diffonde un pericoloso ottimismo. L’ultimo report di Beazley, fresco di pubblicazione, dipinge un quadro contraddittorio: il 29% dei dirigenti globali identifica nel cyber risk la minaccia numero uno per il 2025 (in aumento dal 26% del 2024), eppure ben l’83% si sente “pronto a fronteggiarla”.
Marsh, leader mondiale nel brokeraggio assicurativo e nella consulenza sui rischi, ha annunciato il lancio di Cyber Unity, una innovativa soluzione assicurativa destinata alle organizzazioni con sede nell'Unione Europea, oltre che in Israele, Norvegia, Serbia e Turchia, con ricavi fino a 500 milioni di euro. La nuova facility rappresenta un passo significativo verso la semplificazione dell'accesso alle coperture cyber, un tema di crescente importanza nel panorama digitale contemporaneo.
AXA XL ha avviato una collaborazione con KnowBe4, leader mondiale nella formazione sulla sicurezza informatica, per offrire ai clienti di cyber insurance strumenti concreti per rafforzare le difese interne contro le minacce digitali. L’accordo prevede l’accesso facilitato a risorse educative che aiutano i dipendenti a riconoscere i rischi informatici e a diventare la prima linea di difesa contro attacchi sempre più sofisticati.
Il 2024 è stato un anno nero per la cybersecurity italiana, travolta da un'ondata di attacchi informatici non solo più numerosi, ma anche più subdoli, sofisticati e mirati. A scattare la fotografia impietosa di questa escalation è il primo Cyber Security Report frutto della collaborazione tra Tim e la Cyber Security Foundation, la prima fondazione no profit italiana dedicata al mondo cibernetico, presentato con tutta la sua carica di urgenza alla Camera dei Deputati.
Nel suo Cyber Claims Report 2025, Coalition - specializzata in assicurazioni informatiche e servizi di sicurezza digitale - offre uno spaccato dettagliato dei principali trend delle minacce digitali affrontate dai suoi clienti nel corso del 2024, secondo quanto riporta Reinsurance News. Nonostante un leggero calo nella frequenza e nella gravità degli attacchi ransomware, questo tipo di minaccia si conferma ancora il più costoso e distruttivo per le imprese.
Secondo il Data Breach Investigations Report (DBIR) 2025 di Verizon Business, l’area EMEA ha registrato un drammatico incremento delle intrusioni di sistema, quasi raddoppiate in un solo anno con un aumento del 53%. In un contesto globale che conta oltre 22.000 incidenti di sicurezza informatica e 12.195 violazioni di dati confermate, il coinvolgimento di terze parti è raddoppiato, raggiungendo il 30%, mentre lo sfruttamento delle vulnerabilità è aumentato del 34%.
Gli attacchi informatici su scala globale sono aumentati del 28,3% nel secondo semestre del 2024 rispetto ai sei mesi precedenti, ma paradossalmente il numero di gang criminali è diminuito del 5,5%. Questo, secondo il Risk Report 2024 di Tinexta Cyber (Gruppo Tinexta), sarebbe il risultato di efficaci operazioni di polizia internazionale e di una progressiva concentrazione del potere criminale nelle mani di pochi gruppi sempre più strutturati, operanti come vere e proprie aziende del crimine digitale.
La Business Interruption (BI) è ampiamente considerata la zona più problematica delle richieste legate ai danni da cyber-attacchi, con due fattori chiave. Secondo quanto riporta Insurance Business, Ben Hobby, esperto di analisi forense, contenzioso e valutazione di Baker Tilly, ha sottolineato durante il Financial Lines Forum di Zurigo che il primo motivo riguarda i tempi lunghi per risolvere e liquidare le richieste, mentre il secondo riguarda le discrepanze spesso riscontrate nella valutazione dell'entità del danno.
Marsh ha pubblicato il report “Why the Cybersecurity Gap Between PMI and Large Organisations Matters”, che mostra come le piccole e medie imprese (PMI) nell’Unione Europea siano mediamente in ritardo del 15% rispetto alle grandi aziende nell’adozione di misure di cybersecurity.
Gen™, leader globale nella sicurezza informatica per i consumatori, ha pubblicato il “Gen Threat Report” per il quarto trimestre del 2024 che evidenzia un’impennata delle minacce online, con 2,55 miliardi di attacchi bloccati tra ottobre e dicembre, pari a 321 al secondo.
Nel report “Kaspersky Security Bulletin: crimeware and financial cyberthreats in 2025”, gli esperti dell'azienda hanno condiviso le loro previsioni sull'evoluzione del panorama della cybersicurezza del settore finanziario nel 2025.
Con 1.637 attacchi cyber rilevati nel mondo - una media di 273 al mese, contro i 230 dello scorso anno e i 139 del 2019 – il primo semestre 2024 conferma il trend di crescita delle incursioni cibernetiche nel mondo.