
La Commissione europea ha deciso di spingere sull’acceleratore e si è messa al lavoro per mettere le basi di una unione bancaria tra i paesi UE. Del resto è abbastanza evidente che davanti al ripetersi di crisi bancarie non basta una semplice formula di coordinamento, ma ci vuole qualcosa in più. È necessario rafforzare la vigilanza e l’integrazione a livello di UE per ridare fiducia al sistema finanziario e per proteggere i risparmiatore e lo strumento. Infatti, serve abbattere una chiara asimmetria che vede gli istituti bancari operare sempre più in una dimensione internazionale, a fronte di un sistema di vigilanza nazionale che controlla le loro attività.
La soluzione individuata dalla Commissione per superare le evidenti debolezze del sistema passa proprio attraverso il rafforzamento della vigilanza UE. Tre organismi sono già stati istituiti nel 2011 con l’obiettivo di coordinare le attività dei regolatori nazionali e garantire un’applicazione uniforme delle norme europee. La nuova proposta attribuirebbe alla Banca centrale europea (BCE) maggiori poteri per controllare l’attività delle circa 6mila banche dell’area euro. Il dispositivo è denominato meccanismo di vigilanza unico. Tra le responsabilità trasferite alla BCE vi saranno il rilascio delle autorizzazioni a banche e altri enti creditizi, la verifica del possesso di dotazioni di capitale (liquidità) sufficienti per continuare ad operare anche in caso di perdite e la vigilanza sulle attività dei conglomerati finanziari. Se una banca non rispetta – o rischia di non rispettare – i requisiti patrimoniali, la BCE potrà esigere che prenda misure correttive. Le autorità di vigilanza nazionali continueranno, da parte loro, ad occuparsi della vigilanza corrente. Un’unica regolamentazione sui requisiti patrimoniali, regimi armonizzati di garanzia dei depositi e nuove norme sul risanamento e la risoluzione delle crisi bancarie – tutte proposte già avanzate quest'anno – completeranno l'unione bancaria.
La BCE inizierà ad esercitare le sue nuove mansioni nel gennaio 2013, occupandosi di alcune delle banche che hanno ricevuto o richiesto finanziamenti pubblici per il loro salvataggio. Tutte le banche saranno soggette alla sua vigilanza entro il gennaio 2014.
Questa proposta è l’ultima iniziativa dell’UE, in ordine di tempo, per assicurare che la zona euro non debba rivivere una crisi bancaria come quella del 2008.