
L’Italia si avvia a uscire dalla recessione a fine 2013 dopo otto trimestri di segno meno dell’economia, ma la ripresa sarà lenta, e “cruciale” per consolidarla è la stabilità politica. Lo dice Confindustria nel pubblicare le nuove stime macroeconomiche da cui emerge un miglioramento del Pil per quest'anno a -1,6% rispetto alla previsione di -1,9% di fine giugno, e un +0,7% nel 2014 rispetto al precedente +0,5%.
Il terzo trimestre dovrebbe avere un andamento “nullo”, rispetto al -0,1% stimato a giugno, mentre il primo segno positivo arriverà negli ultimi tre mesi quando è atteso un +0,3% (da +0,2%).
“L’export e la ricostituzione delle scorte guidano l’uscita dell’Italia dalla recessione. L’uscita sarà però lenta” si legge nel rapporto del Centro studi di Confindustria secondo cui l’Italia è a un punto di svolta, ma permangono ostacoli.
“Cruciale è la stabilità politica per rinsaldare la fiducia di imprese e consumatori. La precarietà politica interna espone l’Italia a una maggiore diffidenza degli investitori esteri (contribuendo a tener ampio lo spread)”. Il chief economist del Csc, Luca Paolazzi, precisa che le stime di crescita sono state elaborate prima che ieri Istat rivedesse a -0,3% (da -0,2%) il dato sul Pil del secondo trimestre. “Dunque per tutto l’anno il -1,6% potrebbe anche essere -1,7%, resta il fatto che il 2013 è un anno pesante”.