
I cittadini Ue hanno ancora difficoltà a beneficiare delle azioni previste dalla direttiva europea sull’assistenza sanitaria transfrontaliera: solo una minoranza dei potenziali pazienti sa di aver diritto a ricevere assistenza sanitaria all’estero. Non solo: ci sono problemi e ritardi nello scambio elettronico dei dati sanitari dei pazienti tra Stati membri.
È questa la conclusione cui arriva la Corte dei Conti Ue che ha pubblicato una relazione sull’attuazione delle norme sull’assistenza sanitaria transfrontaliera del 2011 che prevedono, tra l’altro, anche il rimborso delle spese sostenute all’estero alle stesse condizioni previste nello Stato di affiliazione. Risulta che meno del 20% dei cittadini è informato sui propri diritti in materia di assistenza sanitaria transfrontaliera.