
Era da diverse settimane che giravano voci sull’interesse dei grandi player internazionali su XL Group. Voci che si sono trasformate in realtà lo scorso 5 marzo quando un comunicato di AXA rendeva noto la conclusione dell’operazione con il gruppo con sede alle Bermuda. Una notizia che ha spiazzato più di qualcuno che negli ambienti finanziari si attendeva piuttosto l’affondo di Allianz che dall’inizio dell’anno veniva dato in pressing su XL.
Invece, tutte le strade hanno improvvisamente preso la direzione di Parigi e dalle parti di Monaco di Baviera non devono averla presa molto bene.
L’acquisizione segna il via a un anno che gli osservatori del settore prevedono parecchio “caldo” sul fronte “mergers and acquisitions”, dopo due anni di relativa calma e il brusco cambio di tendenza del secondo semestre 2017. Secondo gli esperti di Fitch Ratings gli assicuratori delle Bermuda potrebbero essere tra gli obiettivi preferiti dalle big internazionali a caccia di prede e di occasioni, vuoi per mettere piede in uno dei principali mercati riassicurativi a livello globale, o per necessità di diversificare i propri investimenti.
Il business riassicurativo che ha sempre restituito buoni margini è, per questo motivo, entrato in competizione con molte realtà del mercato dei capitali che hanno, a loro volta, invaso lo spazio riassicurativo. Una dinamica che ha portato un grande afflusso di capitali nel settore ma che ha reso sempre più difficile l’esistenza delle piccole imprese di riassicurazioni.
Tornando a AXA e XL Group l’accordo deve ancora superare un paio di ostacoli per diventare operativo. Secondo Fitch Ratings la cultura delle due realtà è molto simile e non dovrebbero esserci quindi problemi su questo fronte, mentre sorgono differenze nelle modalità di gestione del business. Un fattore che richiederà quindi del tempo per allineare le due realtà.
Insomma, l’operazione di M&A non è ancora conclusa e sull’operazione pendono ancora gli effetti della recente riforma fiscale degli Stati Uniti.