Il presidente della Covip, Mario Padula, ha presentato il “Quadro di sintesi” sui dati relativi al patrimonio delle Casse professionali e alla loro gestione finanziaria nel 2019.
Complessivamente, le risorse detenute dalle Casse professionali alla fine del 2019 sono pari a 96 miliardi di euro, in crescita del 7% rispetto all’anno precedente.
Dal 2011 al 2019 le risorse complessive del settore a valore di mercato sono cresciute di 40 miliardi (da 55,7 a 96 miliardi). A fronte dei valori riscontrati nell’aggregato, permangono divergenze, anche ampie, nelle attività e nelle dinamiche di crescita delle singole Casse di previdenza: le 5 casse di dimensioni più grandi detengono il 73,8 % dell’attivo totale. Nella media dell’intero periodo di osservazione, le prime 4 Casse di previdenza hanno mostrato tassi di crescita dell’attivo superiori a quello generale, variando dal 7,3 al 13,4% su base annua.
A spiegare le diverse dimensioni dell’attivo concorrono diversi fattori, quali ad esempio le differenze tra i saldi previdenziali che dipendono dai regimi contributivi e prestazionali, oltre che dalle caratteristiche reddituali e socio-demografiche delle diverse platee di riferimento delle Casse. Nel 2019 il flusso complessivo dei contributi al netto delle prestazioni si è attestato a 3,3 miliardi di euro rispetto ai 3,5 dell’anno precedente; a fronte di 10,7 miliardi (10,4 nel 2018) di contributi incassati, sono state erogate prestazioni per 7,4 miliardi (6,9 nel 2018).
Tra le singole Casse, nelle prime 5 si concentra l’83,8% del saldo tra contributi e prestazioni, pari a 2,8 miliardi di euro. Per due di esse, Cassa
geometri e Inpgi-gestione AGO, le prestazioni superano i contributi. In tutti gli altri casi, la differenza è positiva, con un’ampiezza variabile tra Casse e che in rapporto all’attivo varia tra lo 0,4% (Enpaia) e l’8,3% (Enpapi).
Per quanto riguarda gli investimenti nell’economia italiana di Casse e Fondi pensione, il risparmio previdenziale intermediato a fine 2019 ha raggiunto 281,1 miliardi di euro, il 15,7 % del Pil: 96 miliardi di euro fa capo alle Casse di previdenza e 185,1 miliardi ai Fondi pensione.
Gli investimenti domestici delle Casse di previdenza ammontano a 34,8 miliardi di euro, il 36,3 % delle attività; la percentuale risulta in diminuzione di 3,9 punti rispetto al 2018; gli investimenti non domestici si attestano a 46,1 miliardi, corrispondenti al 48,0 per cento del totale, 4,1 punti percentuali in più rispetto al 2018.
Nell’ambito degli investimenti domestici, restano predominanti gli investimenti immobiliari (18,5 miliardi di euro, il 19,3% delle attività totali) e i titoli di Stato (7,8 miliardi di euro, l’8,1% delle attività totali). Rispetto al 2018 l’incidenza sul totale delle attività per la componente immobiliare registra un calo del 2,2%, che è invece del 2,4% per i titoli di Stato.
Gli investimenti domestici dei fondi pensione si attestano a 40,3 miliardi di euro, in calo di un punto rispetto all’anno precedente. Gli investimenti non domestici totalizzano a 99 miliardi di euro, il 65,9 % per cento dell’attivo netto, il 3,4 % in più rispetto al 2018.
Complessivamente al netto degli investimenti immobiliari e dei titoli di Stato, le risorse finanziarie destinate alle imprese italiane possono essere calcolate in 11,8 miliardi di euro (9,8 nel 2018), così suddivisi: 6,6 (5,4 nel 2018) investiti dalle Casse di previdenza e 5,2 (4,4 nel 2018) impiegati dai Fondi pensione.