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Cresce il traffico di satelliti nello spazio, aumenta il rischio collisioni

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Lunedì, 23 Luglio, 2018 - 09:43
Autore: Gillespie

Oltre 19mila satelliti nello spazio. Un numero rilevante destinato oltretutto a moltiplicarsi nei prossimi anni, visto che sono sempre di più i Paesi del mondo e gli operatori privati che costruiscono e gestiscono velivoli spaziali. Secondo le nazioni Unite sono circa 90 i Paesi presenti nello spazio, mentre i privati dominano la scena con una percentuale del 70% dei velivoli.

Nei prossimi 10 anni, il numero di satelliti attivi in orbita è destinato a moltiplicarsi, con nuove costellazioni satellitari che forniranno servizi globali come l’osservazione della Terra, la connettività internet e le comunicazioni vocali. Le orbite più basse in particolare stanno diventando sempre più popolate e disseminate di detriti, mettendo le operazioni satellitari a rischio di collisione. In effetti, i detriti orbitali costituiscono già oggi oltre il 90% degli oggetti tracciati orbitanti intorno alla Terra, come ha ricordato un recente studio di Swiss Re Corporate Solutions. I detriti abbandonati in orbita  vengono prodotti dal disuso di satelliti, da sonde, pannelli solari, razzi, frammenti, parti di navicelle o utensili andati perduti durante missioni spaziali. Potrebbero, addirittura, essere semplici scaglie di vernice. Alcuni si trovano in orbita bassa, vicini alla Terra e riescono ad attraversare, entro breve tempo, l’atmosfera terrestre. Altri, invece, sono troppo lontani per rientrare sulla Terra e rimangono in orbita per moltissimi anni (anche secoli). Il livello di questi detriti nello Spazio sembra ammontare a 8000 tonnellate. Un dato abbastanza allarmante e destinato a crescere. Il problema è che mentre alcuni detriti hanno dimensioni superiori ai 10 cm ed è possibile intercettarli, quelli più piccoli sono difficilmente rilevabili e possono provocare danni. Il rischio maggiore? Imbattersi in un satellite in funzionamento. I detriti spaziali in orbita viaggiano ad un’elevatissima velocità (più alta di un proiettile) e questo aumenta la possibilità di causare danni al satellite e alle persone anche con detriti di piccolissime dimensioni (meno di un millimetro). Possono causare, in aggiunta, esplosioni per via delle batterie e dei propellenti contenuti ancora in essi. Inoltre, l’impatto tra rifiuti spaziali e satelliti moltiplicherà il livello stesso di detriti che si disperdono nello Spazio.

Nello studio, Swiss Re Corporate Solutions ha esaminato le implicazioni relative al rischio di collisione nelle orbite basse della Terra (“low earth orbis” o “leo”), in particolare come il modo in cui la responsabilità potrà essere attribuita in caso di collisione e come il settore assicurativo stia rispondendo alle esigenze di operazioni satellitari sempre più complesse. La popolazione orbitale catalogata è cresciuta del 19% dal 2011 ad oggi a circa 19.000 oggetti, con i maggiori incrementi tra carico utile operativo e detriti di frammentazione. Jan Schmidt, Head Space di Swiss Re Corporate Solutions, ha ricordato che “il settore assicurativo sta affrontando nuove sfide: in genere, gli assicuratori hanno fornito prodotti assicurativi che rispondono a perdite totali o danni elevati dei satelliti per comunicazioni di elevato valore in orbita geostazionaria: oggi assistiamo a un aumento della domanda di prodotti che offrono una protezione finanziaria analoga, ma per le costellazioni composte da centinaia o addirittura migliaia di satelliti che operano in condizioni leo”. Le costellazioni di satelliti, in particolare nel leo, potrebbero causare la maggiore interruzione del traffico spaziale e lo spazio utilizzato.

Tag: 
Satelliti
Swiss Re

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