Siamo ormai assuefatti all’utilizzo dello smartphone per qualsiasi faccenda, dal pagamento delle fatture all’imbarco dei voli. I report più recenti dicono che quasi due terzi della popolazione mondiale utilizza un telefono cellulare e più della metà ha uno smartphone.
In poco meno di 20 anni la diffusione del telefono cellulare è letteralmente esplosa in ogni parte del mondo. Una traiettoria che in molti prevedono sarà nei prossimi anni ripercorsa dai droni.
L’uso dei velivoli a pilotaggio remoto per uso commerciale e ricreativo è già in decisa crescita, ma gli esperti del settore ritengono che siamo solo agli inizi di un percorso di grande sviluppo.
La Commissione Europea si aspetta che nei prossimi 20 anni il settore dei droni possa creare circa 100 mila nuovi posti di lavoro e stima che l’impatto economico di questa industria sarà superiore ai 10 miliardi di euro annui
Nel mondo assicurativo le possibilità di utilizzo dei droni sono molteplici. Nell’area sinistri vengono già impiegati da diverse compagnie e lo saranno sempre di più grazie alle loro caratteristiche che permettono di ispezionare in modo rapido e sicuro anche i siti più inaccessibili. Secondo un report di Cognizant, multinazionale statunitense specializzata in servizi digitali e tecnologici, i droni renderanno del 40-50% più efficiente l’attività dei periti assicurativi.
Nick Barber, responsabile property and special risk di Aig per il mercato europeo, ritiene che i droni assumeranno un ruolo rilevante nel sistema assicurativo nell’arco dei prossimi 15 anni. Tuttavia la disciplina normativa è attualmente complessa ed estremamente variegata. La sfida è quella di riuscire ad adottare un regolamento comune per tutti i mercati europei tramite l’European Aviation Safety Agency (EASA) che ha già elaborato alcune proposte per definire un quadro normativo operativo, al fine di permettere ai droni di operare rispettando i vincoli di sicurezza delle persone a terra, gli altri velivoli, nonché i problemi di privacy legati alla protezione dei dati.