
EIOPA, l’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali, ha pubblicato il nuovo rapporto sulla stabilità finanziaria, indicando che i rischi individuati nella relazione dello scorso dicembre rimangono pressochè invariati: il debole contesto macroeconomico debole, il protrarsi dei bassi tassi di interesse e l’aumento dei rischi sul credito continuano ad impattare sul settore assicurativo e riassicurativo europeo.
Per EIOPA, l’attuale politica di quantitative easing (QE) nella zona Euro può creare condizioni favorevoli nel lungo periodo per le compagnie ed fondi pensione, a condizione che vi sia un miglioramento della crescita economica. Nel breve termine, tuttavia, il QE ha ulteriormente ridotto i tassi privi di rischio, mettendo ulteriore pressione ad alcuni modelli di business. La politica espansiva della BCE potrebbe inoltre ridurre in modo significativo i volumi complessivi per alcune classi di asset per cui l’effetto-gregge degli investitori, dovuto a un deterioramento della situazione geopolitica, “potrebbe scatenare il rischio di uno scenario negativo”. Nel settore assicurativo i rischi derivanti da un contesto di bassi rendimenti può costringere il settore della riassicurazione a un ulteriori consolidamento. I premi di riassicurazione sono stati sottoposti a pressione nel momento in cui le società fronteggiavano una continua concorrenza da fonti di capitale non tradizionali.
Secondo il presidente Gabriel Bernardino, “compito dell’Eiopa è monitorare strettamente la situazione”. Il settore deve fronteggiare le vulnerabilità del proprio business e ristrutturare il mix dei prodotti. Le misure transitorie previste da Solvency 2 dovrebbero essere usate per assicurare un passaggio equilibrato e senza rotture nel mercato. I rischi di cui parla Eiopa sono quelli relativi all'aumento del valore delle passività dovuto alla riduzione del tasso privo di rischio mentre il valore degli asset scende a causa dell’aumento del livello dei premi di rischio. Tale scenario, sottolinea Eiopa, “comporta effetti molto negativi per il business degli assicuratori e dei fondi pensione”.