
Il Codacons ha presentato un esposto all’Ivass e all’Autorità Anticorruzione (Anac) chiedendo di fare chiarezza sul concorso lanciato dal fondo benefico Community Fund di Aviva Italia per finanziare progetti di utilità sociale.
Una competizione lanciata sul web dalla, nella quale i cittadini potevano esprimere la propria preferenza sui progetti candidati dai vari enti no-profit. Una iniziativa lodevole che tuttavia, secondo l’associazione di consumatori, necessita di una verifica sulle procedure.
Da quanto è dato sapere – spiega il Codacons in una nota – “sembrerebbe che alcuni dei progetti finalisti che fanno capo ad associazioni quali “Il Ponte Civitavecchia Onlus” e “Spazio CO-STANZA”, abbiano totalizzato migliaia di voti nell’arco di poche ore dall’apertura delle votazioni. Nonostante il Codacons abbia chiesto ai diretti interessati quali strumenti fossero stati utilizzati per garantire un simile risultato, a oggi non c’è stato alcun riscontro dai due concorrenti circa le modalità poste in essere al fine di raccogliere migliaia di consensi solo a poche ore di apertura della competizione”.
Dubbi legittimi, nell’interesse dei cittadini destinatari dei progetti vincitori e degli altri enti concorrenti, che hanno portato il Codacons a presentare un esposto alle due Autorità, al fine di ottenere trasparenza e correttezza.
Al Garante della Privacy l’associazione ha invece segnalato la circostanza che vedrebbe Aviva Community Fund, sempre nell’ambito del medesimo concorso, conservare i dati personali raccolti con finalità di marketing per un periodo di tre anni, termine che il Codacons ritiene sproporzionato rispetto le finalità del progetto stesso.