Il mercato europeo del Travel ha raggiunto 264,1 miliardi di euro nel 2015, con le stime che prevedono una ulteriore crescita fino a 282 miliardi entro il 2017.
L’online continua a trainare il mercato: nel 2015 le prenotazioni online sono state oltre il 47% del totale, facendo registrare una crescita del 15% rispetto al 2014, e si prevede che entro il 2017 la quota di prenotazioni via web potrà superare quella legata al canale tradizionale.
Le tecnologie digitali stanno evolvendo ad eccezionale velocità, sempre più offrono esperienze immersive e permettono ai viaggiatori di individuare informazioni aggiornate in tempo reale grazie ai sistemi predittivi. La personalizzazione è ad altissimo livello e la fruizione da mobile è al centro degli studi da parte degli operatori per offrire esperienze ottimali.
“La trasformazione digitale va avanti aprendo nuove opportunità e sfide al mercato del travel e tutti gli attori della filiera si stanno attrezzando per coglierla”, commenta Francesca Benati, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Amadeus Italia. “Anche l’Italia si sta allineando e si prospetta uno dei Paesi più dinamici nei prossimi anni. Le nuove strategie legate al mobile indirizzano la crescita dell’online e spostano la sfida su nuovi modelli di business, cambiando le “regole dell’attrazione”, particolarmente efficaci verso la generazione del millennials. Un ambiente “fully mobile optimised” è pertanto un must”.
L’Italia rappresenta l’8%, pari a 21,1 miliardi di euro del mercato europeo, ma se ci fermiamo a confrontare il solo mercato via web, il contributo italiano scende al 6,3% (7,9 miliardi su un totale di 117,1 miliardi). Un dato spiegato dalla minor penetrazione del mercato online nel settore: in Italia è attualmente circa il 38% rispetto al 47% della media europea.
Il mercato italiano sta risalendo dopo un periodo di contrazione; la somma di canali online e tradizionali fa infatti registrare un +2% a valore con un sostanziale incremento di tutti i comparti: dal +4,6% dei tour operator al +3,7% del noleggio auto, dal +4% dei treni al +3% degli hotel
Unico dato in controtendenza è quello delle compagnie aeree (-2,3%), giustificata però dalla crescita esponenziale dei vettori low cost (+46%). Questi operatori infatti sono in diretta concorrenza con le airlines tradizionali con un’offerta a prezzi mediamente inferiori, che influiscono negativamente sul dato aggregato.