Meno fallimenti e meno concordati preventivi per le imprese italiane nei primi tre mesi dell’anno e, soprattutto, un forte miglioramento della situazione nel Sud e nell’edilizia.
È questa la fotografia che emerge dall’osservatorio su fallimenti, procedure e chiusure di imprese elaborato dal Cerved. “Il 2016 si è aperto all’insegna della continuità con i positivi risultati del 2015, - sottolinea in una nota l’amministratore delegato di Cerved, Marco Nespolo - che suggeriscono un atterraggio morbido dopo l’impennata dei default degli scorsi anni”.
Nel dettaglio, nel primo trimestre le imprese che hanno aperto una procedura fallimentare sono state 3.600, con un calo del 4,5% rispetto allo stesso periodo del 2015. Il numero dei fallimenti, pur rimanendo su livelli storicamente elevati, torna quindi vicino al dato del 2013, confermando il trend decrescente osservato negli scorsi mesi. I dati settoriali indicano che l’edilizia guida il calo dei fallimenti (-12,4%) mentre è più contenuta la riduzione nel terziario (-1,9%) e nell’industria (-1,2%) che aveva già evidenziato un marcato miglioramento durante lo scorso anno.
Dal punto di vista geografico il Mezzogiorno traina il trend positivo (-9,7%) seguito da Nord Ovest (-5,1%) e Nord Est (-2%) mentre al Centro il dato è stabile.
Oltre ai fallimenti calano anche le procedure concorsuali che sono state oltre il 25% in meno e, fra queste, i concordati preventivi hanno mostrato una flessione del 29,5%.
Secondo l’analisi di Cerved la contrazione dei concordati preventivi è dovuta da una parte, all'effetto della riforma approvata lo scorso agosto e all’introduzione di soglie per i creditori non garantiti nei concordati liquidatori e, dall'altra, alla forte diminuzione dei concordati in bianco, calati del 40% rispetto al primo trimestre 2015 e del 70% rispetto alle oltre 1,5 mila domande presentate nei primi tre mesi del 2013.