
Alla fine di un duro scontro con gli assicuratori, il governo francese ha trovato un accordo con le compagnie che per il 2021 congeleranno i premi delle polizze multirischio sottoscritte dai settori più colpiti dalla crisi sanitaria. Lo ha annunciato il ministro dell’Economia, Bruno Le Maire, su Twitter, precisando che la misura riguarda le aziende con meno di 250 dipendenti.
La scorsa settimana, il ministro dell’Economia era entrato in dura polemica con le compagnie, intimandole ad accettare il congelamento dei premi di polizza per le aziende del settore alberghiero, bar e ristoranti. In caso contrario il governo avrebbe fatto passare un emendamento del Senato che avrebbe imposto agli assicuratori un contributo eccezionale di 1,2 miliardi. euro.
La maggior parte dei contratti assicurativi in vigore non copre i rischi legati alla pandemia Covid-19 e decine di controversie sono state portate in tribunale da strutture costrette a interrompere le loro attività a causa della crisi sanitaria.
Oltre al congelamento dei premi, gli assicuratori hanno promesso “di offrire gratuitamente alle aziende, nel 2021, una copertura assistenziale per dirigenti e dipendenti nel caso venissero personalmente colpiti dal coronavirus”. La copertura può garantire assistenza in caso di disturbi psicologici, indennità di convalescenza fino a 3.000 euro o anche la consegna dei pasti a domicilio quando impossibilitati a cucinare. Infine, “per far fronte alle tante controversie, istituiremo la mediazione per le aziende”, ha detto Bruno Le Maire, che finora esisteva solo per i privati.
“E’ un buon accordo che ci permette di uscire da questa fase di conflitto per entrare in una logica di dialogo, confronto e soprattutto solidarietà”, ha detto il ministro che ha inoltre ribadito la sua contrarietà all’introduzione dell’assicurazione obbligatoria contro le pandemie: “Ci sarà la possibilità di costituire accantonamenti, a condizioni fiscali favorevoli, che consentiranno di accantonare denaro (…) se mai dovesse verificarsi una nuova pandemia. (…) Ma sarebbe un errore imporre nuovi oneri alle imprese in questo periodo di crisi”.