Il tribunale di commercio di Parigi (organo giurisdizionale competente a decidere sulle controversie di diritto commerciale) ha stabilito che Axa dovrà pagare al proprietario di un ristorante le perdite subite nei due mesi di mancati incassi per colpa delle misure di contenimento del coronavirus, aprendo quindi le porte a una possibile ondata di ricorsi sulle polizze di business interruption.
Il caso è stato portato in tribunale da Stephane Manigold, proprietario di quattro ristoranti a Parigi, che ha presentato una causa contro Axa, chiedendo alla compagnia di essere risarcito per le perdite subite dopo la decisione del governo francese di chiudere bar e ristoranti per contenere la diffusione del Covid-19. Secondo la sentenza del tribunale, la chiusura del ristorante rientrante tra le misure prese dallo Stato per la situazione contingente, rientra nel perimetro della copertura della polizza di business interruption.
Se la decisione verrà confermata in appello, Axa dovrà versare a Stéphane Manigold le spese di gestione fisse sostenute anche nel periodo della chiusura amministrativa del suo locale. Manigold , forte del suo contratto di assicurazione che prevedeva il rimborso delle spese di gestione, aveva cominciato a battagliare già il 17 marzo, cioè tre giorni dopo la chiusura del suo ristorante, ma senza successo.
Il tribunale ha stabilito l’indennizzo al proprietario del ristorante per i danni da interruzione di attività in uno dei suoi quattro locali per un periodo di due mesi. Calcolate sul margine lordo, le perdite di esercizio che Axa dovrà pagare a Stéphane Maniglod ammonterebbero “a circa 70.000 euro per un ristorante e, per estensione, più di 1 milione di euro nel periodo per tutti i miei stabilimenti”, ha detto il ristoratore in una conferenza stampa.
Axa ha dichiarato che solamente un piccolo numero dei suoi clienti nel settore dell’hospitality risulta coperto da perdite legate a Covid – 19, avendo acquistato una polizza speciale, mentre la maggior parte degli assicurati non disponendo di copertura per questo rischio, non potrebbero chiedere di essere indennizzati.
Se tutte le perdite correlate a Covid-19 fossero ritenute coperte da assicurazione, gli assicuratori francesi dovrebbero provvedere a circa 20 miliardi di euro al mese, secondo le stime del settore.
Intanto, il governo francese deve preparare a difendersi da un diluvio di denunce presentate alla Cour de Justice de la République: dall’inizio della quarantena sono 71, soprattutto contro il ministro della sanità Olivier Véran e Agnés Buzy che l’aveva preceduta alla guida del dicastero. Macron ne ha ricevuto solo 4 forse perché durante il suo mandato presidenziale gode dell’immunità. A presentare e denunce vi sono medici, studenti che hanno lavorato nei seggi elettorali del primo turno delle amministrative, parenti di persone decedute per il Covid-19 e semplici cittadini.