
L'Assemblea ordinaria e straordinaria degli azionisti di Assicurazioni Generali ha dato il via libera al bilancio 2024, che si è chiuso con un utile netto di 3,7 miliardi di euro. In seguito, è stato deciso di distribuire un dividendo di 1,43 euro per azione, che verrà pagato dal 21 maggio 2025, con data di stacco cedola fissata al 19 maggio.
Un altro punto cruciale dell'assemblea è stato il rinnovo del Consiglio di amministrazione, che guiderà il gruppo per il triennio 2025-2027. Andrea Sironi è stato confermato presidente, mentre Philippe Donnet, che ha consolidato la sua posizione durante gli ultimi anni di guida, è stato riconfermato amministratore delegato. La lista presentata da Mediobanca, che detiene circa il 13% di Generali, ha ottenuto il 52,38% dei voti, prevalendo nettamente sulle liste di minoranza, quelle di VM2006 (36,85%) e di alcuni fondi associati a Assogestioni (3,67%).
L’esito del voto ha sancito il successo della linea industriale portata avanti da Mediobanca, che ha ottenuto il supporto di circa il 36% del capitale complessivo di Generali, includendo investitori istituzionali, azionisti privati e il management stesso. La lista di minoranza di VM2006, che ha visto l'elezione di Flavio Cattaneo, Marina Brogi e Fabrizio Palermo, non ha però avuto il sostegno del mercato istituzionale, con Assogestioni che non ha raggiunto il quorum del 5%.
Un altro elemento centrale dell’assemblea è stato il via libera al Long Term Incentive Plan 2025-2027, che prevede un piano di buyback fino a 7,2 milioni di azioni proprie, nonché un nuovo programma di riacquisto di azioni fino a 500 milioni di euro. È stata inoltre approvata una modifica statutaria che riguarda la gestione patrimoniale dei rami Vita e Danni, in attesa della necessaria approvazione da parte di IVASS.
A margine della riunione, Generali ha annunciato che attualmente detiene in portafoglio 51 milioni di azioni proprie, pari al 3,25% del capitale, e che non intende nominare un settimo membro del Cda a seguito della fusione con Natixis, un progetto che ha sollevato diversi interrogativi all’interno della comunità finanziaria.
L’assemblea ha quindi delineato un quadro di continuità e di solidità per Generali, ma le prossime mosse del gruppo, a partire dalla possibile offerta pubblica di scambio (Ops) che Mps sta preparando su Mediobanca, potrebbero portare nuove sfide. Il voto di Unicredit a favore della lista minoritaria ha introdotto un ulteriore elemento di incertezza, evidenziando una certa insoddisfazione nei confronti della partnership tra Generali e Natixis. Tuttavia, come ha sottolineato Philippe Donnet, la vittoria della lista di Mediobanca riflette una visione chiara per il futuro di Generali, improntata a crescita e indipendenza. Ora, con il nuovo Consiglio pronto a prendere in mano le redini del gruppo, si attende l'approvazione del piano strategico 2025-2027, che si preannuncia cruciale in un contesto di mercato sempre più dinamico e competitivo.