
Alla fine, a vincere il duello è stato Philippe Donnet. L’assemblea di Generali tenutasi venerdì scorso in streaming, ha approvato il bilancio dell’esercizio 2021, chiuso con un utile netto di 1,84 miliardi di euro, stabilendo di assegnare agli azionisti un dividendo unitario di 1,07 euro per ciascuna azione che verrà posto in pagamento a partire dal 25 maggio 2022.
È stato inoltre eletto, previa determinazione del numero dei suoi componenti in 13, il cda che rimarrà in carica per tre esercizi, fino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2024. La lista presentata dal cda uscente ha conseguito il 55,99% dei voti, mentre per la lista presentata dal gruppo Caltagirone si è espresso il 41,73% del capitale presente e per la lista di Assogestioni ha votato il 1,929%.
Dalla lista di maggioranza sono stati eletti: Andrea Sironi (indicato come presidente indipendente), Clemente Rebecchini, Philippe Donnet (indicato come amministratore delegato al suo terzo mandato), Diva Moriani, Luisa Torchia, Alessia Falsarone, Lorenzo Pellicioli, Clara Furse, Umberto Malesci, Antonella Mei-Pochtler.
Dalla prima lista di minoranza sono stati eletti: Francesco Gaetano Caltagirone, Marina Brogi, Flavio Cattaneo.
Soddisfatti gli agenti del Gruppo Agenti Generali Italia per la nomina del nuovo board “al quale hanno contribuito fortemente”, affermano in una nota.
Per Philippe Donnet, chiamato ad un terzo mandato e sostenuto fortemente anche dagli agenti, si tratta di una vittoria, mentre Gabriele Galateri di Genola, lascia invece la presidenza dopo 11 anni. Al suo posto Andrea Sironi.
“Ringraziamo il presidente Galateri uscente e il confermato ceo Donnet, per aver ricordato, come hanno sempre fatto in questi anni il ruolo importante degli agenti di assicurazione, che hanno ringraziato più volte durante il loro intervento di oggi”, osserva Vincenzo Cirasola, presidente di GA-GI (Gruppo Agenti Generali Italia). “Per questo motivo, un rappresentante degli agenti meriterebbe di essere presente nel board per contribuire anch’essi, in prima persona, alla definizione della strategia aziendale portando in quella sede l’apporto della propria esperienza e professionalità. In altri paesi già avviene ma credo che anche in Italia rappresenterebbe un’evoluzione positiva. Gli agenti meritano tale "posto" non tanto per il peso del numero delle azioni, ma per il volume d’affari che rappresentiamo, e soprattutto per il ruolo strategico e il valore che abbiamo sia come piccoli azionisti sia come partner della compagnia”, prosegue il presidente di GA-GI.
"I risultati dell’assemblea segnano un’importante e positiva svolta nella storia delle Generali. I nuovi amministratori, frutto della lista proposta per la prima volta dal consiglio uscente, hanno un chiaro commitment, e sanno a chi devono rispondere del loro operato: al mondo degli investitori istituzionali che li hanno votati e che sono interessati, al pari di noi agenti, unicamente allo sviluppo ed ai profitti della compagnia”, continua Cirasola. “Nel futuro delle Generali non c’è più posto per quel capitalismo di relazione che ha compromesso lo sviluppo del Leone nel passato e che rischiava di fare altrettanto anche per il futuro”.