
Generali si era rivolta direttamente alla Consob chiedendo lumi nel caso in cui dovesse superare il tetto del 25% del capitale sociale di Cattolica Assicurazioni.
La Consob ha quindi chiarito che qualora si dovesse verificare il superamento del 25%, Generali dovrebbe lanciare un’Opa totalitaria sulla compagnia veronese.
Il parere è stato pubblicato sul sito della commissione senza i nomi delle due società. I dubbi del gruppo triestino erano legati alla copertura del recesso connesso alla trasformazione in Spa di Cattolica, poco più di 20 milioni di azioni per circa 112 milioni, che la compagnia dovrà coprire direttamente.
Attualmente Generali è il primo azionista di Cattolica con una quota del 24,4% del capitale. Nel suo parere la Consob precisa che “gli ulteriori acquisti che venissero effettuati prima di un incremento partecipativo eventualmente esentabile per “cause indipendenti dalla volontà dell’acquirente”, potrebbero presentare quel carattere di volontarietà atto ad inibire l’operatività di tale esenzione, ove gli stessi si rivelassero non marginali ai fini del superamento delle soglie rilevanti, tenuto anche conto della già nota tempistica delle operazioni”.
In parole molto più semplici, tutto ciò vuol dire che non esiste esenzione perché oltrepassare quota 25% tramite l’esercizio dei diritti di opzione non rientra tra le cause indipendenti dalla volontà di Generali.