
Il Gruppo Generali annuncia una svolta nella propria struttura organizzativa con la nomina di Giulio Terzariol a Direttore Generale – Group Deputy CEO, incarico che rafforza il focus strategico per l’attuazione del piano “Lifetime Partner 27: Driving Excellence” e consolida la governance dei business core.
Il Consiglio di Amministrazione ha attribuito a Terzariol la gestione del business assicurativo del Gruppo e la supervisione di Banca Generali, responsabilità che saranno esercitate in pieno allineamento con le direttive del Group CEO. La nomina diventerà effettiva al termine della consueta verifica di idoneità da parte di IVASS, momento in cui cesserà anche il ruolo di CEO Insurance attualmente ricoperto da Terzariol.
«Per Generali il raggiungimento degli obiettivi del piano ‘Lifetime Partner 27: Driving Excellence’ rappresenta la priorità assoluta e, di conseguenza, l’organizzazione del Gruppo evolve in linea con questa ambizione», ha dichiarato Philippe Donnet, Group CEO di Generali, aggiungendo che «la sua nomina conferma la capacità di Generali di costruire, in questi anni, uno dei migliori team manageriali a livello globale nel settore assicurativo e dell’asset management».
Terzariol, nato a San Donà di Piave nel 1971 e laureato in Economia Aziendale alla Bocconi, ha iniziato la sua carriera proprio in Generali nel 1995 come International Trainee, per poi passare al Gruppo Allianz dove ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità fino a diventare Group CFO di Allianz SE tra il 2018 e il 2023. Il ritorno in Generali nel gennaio 2024 come CEO Insurance ha segnato l’inizio di un nuovo capitolo, ora rafforzato dalla nomina a Deputy CEO.
Tuttavia, la delibera del consiglio non è stata priva di tensioni: secondo Radiocor, quattro consiglieri si sono astenuti, tra cui Flavio Cattaneo, Marina Brogi e Fabrizio Palermo, esponenti della lista Caltagirone, e a sorpresa Clemente Rebecchini, storico rappresentante di Mediobanca. Un segnale che riporta alla luce le tensioni del 2023, quando Francesco Gaetano Caltagirone tentò invano di sostituire Donnet, accusandolo di immobilismo. Oggi, con Delfin autorizzata da Consob a superare il 20% del capitale e con Mediobanca sotto il controllo di Mps, la governance del Leone si muove su un terreno delicato, dove gli equilibri azionari restano fluidi e in continua evoluzione.