
Risultati in linea con le aspettative per il gruppo Generali che chiude il 2016 con un utile di 2,08 miliardi di euro, pari a un miglioramento del 2,5% rispetto al 2015.
I premi complessivi ammontano a 70,5 miliardi (-3,9%), con una crescita del 2,1% della raccolta Danni e un calo del 6,3% nel Vita.
Il risultato operativo cresce dello 0,9% a 4.830 milioni a un valore record per la compagnia.
Nel 2017 Generali prevede, "nonostante il difficile contesto e l’elevata volatilità dei mercati" di "aumentare la remunerazione degli azionisti in coerenza con il piano strategico già presentato al mercato".
La compagnia anticipa poi al 2018 il target della riduzione netta dei costi Opex, come il gruppo chiama il programma di eccellenza operativa, per 200 milioni di euro sui mercati maturi che era stato previsto al 2019 nell’investor day di novembre.
Il Roe operativo si attesta al 13,5%, confermando per il terzo anno consecutivo il raggiungimento dell'obiettivo strategico (sopra il 13%). Nella conference call di presentazione dei conti, il group Ceo Philippe Donnet è tornato sul tentativo di scalata di Intesa. Su Generali, ha spiegato, "non c'è nessuna minaccia di scalata da nessuno né all'estero né in Italia. Non esiste, non è una realtà". Esclusa invece l'ipotesi di una ricapitalizzazione. In Generali "un aumento di capitale non è all'ordine del giorno. Non c'è bisogno. La nostra posizione di capitale è molto solida. Poi se un giorno ci sarà un'opportunità di crescita ne parleremo con i nostri azionisti", ha detto l’ad Generali.