Per l’88% degli italiani, l’innovazione tecnologica ha aiutato in modo deciso l’attività imprenditoriale e produttiva, agevolando la crescita non solo delle grandi imprese, ma anche delle piccole aziende (29%).
Gli italiani, poi, si sentono più competenti con le nuove tecnologie rispetto a francesi, tedeschi e americani. L’innovazione tecnologica ha mutato radicalmente il modo di informarsi, di viaggiare, di fare la spesa, ma ha anche aumentato le differenze sociali tra Paesi ricchi e poveri, tra anziani e giovani, tra manager e lavoratori.
Sono solo alcuni dei risultati della ricerca realizzata da Ipsos per “Maker Faire Rome – The European Edition”, manifestazione promossa e organizzata dalla Camera di Commercio di Roma, su un campione di 4mila soggetti intervistati in Italia, Germania, Francia, Usa (tra agosto e settembre 2023).
“Pur in un contesto in cui permangono alcune perplessità relative all’utilizzo dei dati e al rischio di isolamento relazionale, gli italiani - afferma Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio di Roma - danno un giudizio fondamentalmente positivo sull’innovazione. Per le imprese, in particolare, l’innovazione tecnologica è stata e continuerà ad esserlo un grandissimo driver di trasformazione”.
Gli italiani sentono di possedere più competenze digitali di americani, francesi e tedeschi. Il voto medio che si danno è 6,7, contro il 6,2 dei cittadini degli altri Paesi.
Per l’88% degli italiani ha aiutato in modo deciso l’attività imprenditoriale e produttiva, agevolando la crescita non solo delle grandi imprese, ma anche delle piccole aziende (29%).
I maggiori sostenitori dell’impatto positivo della tecnologia sulle imprese sono gli americani (92%), mentre ei tedeschi sono i più cauti (73%). I settori che hanno saputo avvantaggiarsi maggiormente della trasformazione digitale sono le banche e le società informatiche, seguite da assicurazioni, imprese turistico e alberghiere, grande distribuzione organizzata.
Le innovazioni tecnologiche percepite come più costruttive, infine, sono IoT, robotica collaborativa (per tutti, esclusa la Germania), Big Data Analytics (eccetto Francia), manifattura additiva.
L’Intelligenza artificiale, in particolare in Italia, è vista come una tecnologia in grado di migliorare la vita quotidiana, mentre questa percezione è più attenuata negli altri Paesi oggetto della rilevazione.
La maggioranza dei cittadini ritiene che nei prossimi 10 anni, l’Intelligenza artificiale sarà un elemento fondamentale o comunque importante della vita quotidiana (84% in Italia) e migliorerà soprattutto le possibilità di informarsi, di accrescere le proprie conoscenze, la gestione dei trasporti e della mobilità (eccetto USA), la gestione della salute, lo shopping (eccetto Germania), il fare impresa (eccetto Italia e Francia).