
“Acqua alta in arrivo”, “Cambiamenti climatici in corso”. Sono alcuni dei messaggi con cui i volontari di Greenpeace hanno manifestato in circa 15 città italiane davanti alle agenzie di Assicurazioni Generali.
Insieme ad altre associazioni Greenpeace chiede da oltre un anno al gruppo triestino di smettere di assicurare e finanziare centrali e miniere a carbone, il più inquinante tra i combustibili fossili.
“Lo scorso febbraio – dichiara Luca Iacoboni, responsabile della Campagna energia e clima di Greenpeace Italia – Generali ha approvato una ‘strategia sul cambiamento climatico’, un primo passo che però prevede delle pericolosissime ‘eccezioni’, grazie alle quali il più grande gruppo assicurativo italiano potrà continuare a finanziare e assicurare il carbone in Polonia e Repubblica Ceca. Paesi che hanno impianti tra i più inquinanti d’Europa. Chiediamo a Generali di diventare un vero leader nella lotta ai cambiamenti climatici, abbandonando il carbone senza eccezioni ed impegnandosi così ad assicurare a tutti i cittadini un futuro con meno disastri climatici”.
Fra gli impianti inquinanti assicurati da Generali secondo Greenpeace ci sono: la centrale di Kozienice, secondo impianto più grande d’Europa; la miniera di Turow, che si calcola inquini l’acqua potabile di 30mila persone; la centrale di Opole, che raddoppierà la produzione nei prossimi anni e che già oggi emette ogni anno oltre 5 milioni di tonnellate di CO2 (tanta CO2 quanta ne emettono in media, nello stesso periodo, circa 2,5 milioni di Suv).Dal canto suo Generali ricorda di aver approvato la strategia sul clima nel febbraio 2018, prevedendo l’uscita dal carbone per quanto riguarda gli investimenti e anche l’attività assicurativa, aumentando inoltre la quota di investimenti green, pari a 3,5 miliardi di euro entro il 2020. Questa strategia è attualmente in fase di implementazione in tutti i paesi di operatività del Gruppo. Con riferimento ai paesi in cui l’economia e l’occupazione sono fortemente dipendenti dall’utilizzo del carbone, Generali ha avviato un processo di coinvolgimento degli operatori locali con l’obiettivo di accelerare la transizione verso un’economia più sostenibile, salvaguardando l’ambiente e tutelando allo stesso tempo le comunità e i lavoratori coinvolti in questo processo.