
Il mondo del cinema si affida al regista Steven Soderbergh per mettere a punto un piano che porti alla riapertura di Hollywood e consenta di riprendere le produzioni interrotte a causa dell’emergenza sanitaria.
È stata la stessa Directors Guild of America a chiedere aiuto a Soderbergh e affidargli la guida di un gruppo di lavoro: “La preoccupazione che sentiamo a destra e a sinistra è quando si potrà tornare a lavorare”, hanno detto il presidente dell’associazione dei registi Thomas Schlamme e il direttore nazionale esecutivo Russell Hollander nel fare l’annuncio: “E se non abbiamo una risposta su quando i set potranno riaprire, cominciamo a studiare le misure da prendere per poterlo fare in condizioni di sicurezza”. La task force lavorerà fianco a fianco con i più accreditati epidemiologi e con altri sindacati di Hollywood per mettere a punto la road map della ripresa delle produzioni.
La scelta di Soderbergh è significativa: oltre ad aver diretto nel 2011 “Contagion”, un disaster movie tra i più cliccati sulle piattaforme in streaming di tutto il mondo per la sua impressionante preveggenza. Al centro delle discussioni diversi temi a partire da assicurazioni, autocertificazioni, privacy, scene intime, bagni senza maniglie, cestini personalizzati, acqua in tetrapak e altro ancora.
Tra i nodi da sciogliere uno dei principali è legato alle assicurazioni. È infatti improbabile che una volta riavviate le lavorazioni, gli assicuratori forniscano coperture per i casi di Covid-19, dopo che i produttori di tutto il mondo hanno presentato richieste di risarcimento per svariati milioni di dollari di fronte al blocco forzato delle riprese. Quanto al casting, molto probabilmente tutti gli attori saranno tenuti a firmare una liberatoria per assicurare alle produzioni l’impegno a non rivalersi in caso di positività. Tutti gli attori saranno poi testati quotidianamente prima di accedere al set: i test rapidi sono l’opzione migliore.