
Dopo i significativi aumenti del 2022 e del 2023, i rinnovi del 1° giugno 2024 mostrano una lieve inversione di tendenza, anche grazie alla rilevante flessione nella sinistralità da primary perils (uragani, terremoti, eruzioni vulcaniche) negli Stati Uniti.
Secondo le rilevazioni di Howden Re, divisione di consulenza strategica e riassicurativa di Howden, gruppo globale di brokeraggio assicurativo e riassicurativo, i costi delle coperture riassicurative catastrofali hanno fatto registrare, a livello globale, una media di circa il 5% in meno rispetto all’anno precedente. È una buona notizia anche per il mercato assicurativo e riassicurativo italiano? “Purtroppo no. La contrazione – spiega Salvatore Nicosia, managing director di Howden Italia con una lunga esperienza internazionale in riassicurazione - è conseguenza della sensibile riduzione dei danni causati da cicloni tropicali e sub-tropicali, in parte bilanciata dall’aumento della frequenza e della severità dei danni da evento atmosferico (Severe Covective Storms – SCS). Il 2023, a differenza del quinquennio precedente, presenta una composizione della sinistralità catastrofale globale notevolmente diversa: si riduce il peso degli uragani negli Stati Uniti, mentre aumentano i danni causati da temporali, grandine, tornado, inondazioni, siccità, incendi boschivi, frane, neve, e gelate. La seconda componente della sinistralità globale (definita non di picco) interessa da diversi anni l’Europa con gravi inondazioni in Germania, grandinate in Francia e in Italia.” L’aumento della frequenza e della severità, combinate con l’incremento del costo medio di indennizzo, dovuto sia all’inflazione sia all’eccesso di domanda di interventi di ripristino rispetto all’offerta disponibile sul territorio, rendono irrealistico uno scenario di contrazione dei costi riassicurativi in Italia.
Nicosia osserva che il 2023 è stato un anno critico per l’Italia, “con gli eventi atmosferici di luglio, che hanno causato danni assicurati per circa 6,5 miliardi di euro, soprattutto alla piccola e media impresa e ai veicoli terrestri. L’eccezionale severità è alla base dell’incremento dei premi pagati per le ricoperture a valere sul 2024, con le compagnie di assicurazione gravate sia dal risarcimento dei sinistri conservati che dal rilevante aumento del costo della riassicurazione”.
A partire da quest’anno tutte le imprese, eccetto quelle agricole, sono obbligate a stipulare nei modi ed entro i termini previsti dalla normativa secondaria, polizze assicurative a copertura dei danni che eventi catastrofali (terremoti, alluvioni, frane, inondazioni, esondazioni) potrebbero provocare a terreni e fabbricati, impianti e macchinari, attrezzature industriali e commerciali. Saranno polizze tutte uguali, quasi una commodity? “Le polizze catastrofali obbligatorie – conclude Nicosia – copriranno i costi materiali e diretti alla proprietà conseguenti a danni causati da eventi naturali. Il fermo macchine, i costi fissi e le giacenze rimangono fuori dal dettato normativo. È importante che la comunicazione alle imprese sia chiara affinché possano consapevolmente integrare le coperture di legge con quanto necessario per far ripartire l’azienda”.