
I broker assicurativi britannici sono ottimisti per quanto riguarda lo sviluppo del loro business nel corso dell’anno, ma per la prima volta dal dicembre 2015 si aspettano un calo delle “commission fee” e dei premi gestiti.
È quanto rileva un recente studio sui servizi finanziari realizzato da CBI/ PwC che sottolinea come le società di brokeraggio più strutturate continueranno a fare bene, anche se cominciano a farsi delle domande sul futuro dei redditi da fee. “Così come gli assicuratori, sia danni sia vita, anche i broker prevedono buone opportunità di crescita del proprio business, ma l’ottimismo è mitigato dalla forte pressione sui margini”, ha spiegato Jim Bichard, numero uno di PwC nel Regno Unito. “Il settore del brokeraggio è riuscita finora a mantenere i margini su livelli soddisfacenti, nonostante il difficile contesto di mercato. Tuttavia, la paura di un ulteriore calo delle commissioni e dei premi rischia di mettere in discussione un modello di business che non si sa per quanto riuscirà ancora a mantenere una buona redditività”.
Lo studio ha inoltre evidenziato come gli assicuratori e i broker intendano continuare a investire pesantemente in IT, blockchain e tecnologie emergenti, per ottimizzare i processi e ridurre i costi, in linea con la progressiva digitalizzazione dell’intero settore assicurativo.
Per gli assicuratori generalisti un altro importante capitolo di spesa riguarda il marketing, strumento fondamentale per competere con i nuovi player del mercato, mentre gli sforzi principali degli assicuratori vita saranno destinati nel corso dell’anno allo sviluppo di nuovi prodotti digitali.