
UnitedHealth Group ha annunciato le dimissioni del Ceo Andrew Witty, travolto da una serie di eventi critici culminati in un crollo del 35% del titolo e la perdita di circa 190 miliardi di dollari di capitalizzazione. Il Wall Street Journal informa che a prendere le redini dell’azienda sarà Stephen Hemsley, storico presidente e già Ceo del Gruppo fino al 2017.
L’addio di Witty, ufficialmente per “motivi personali”, arriva in un contesto drammatico: risultati trimestrali deludenti, costi medici in crescita e uno scenario reputazionale compromesso da attacchi hacker, critiche dei consumatori e indagini del Dipartimento di Giustizia, anche sui rimborsi Medicare Advantage.
Il 17 aprile, il titolo aveva subito la peggior giornata degli ultimi 25 anni, con un -22% in seguito alla pubblicazione dei conti sotto le attese. A peggiorare il quadro, l’annuncio di martedì della sospensione dell’outlook per il 2025 e un ulteriore tonfo in Borsa (-18%).
Hemsley ha promesso un rilancio, confermando la strategia di integrazione verticale tra assicurazione, medici, farmacie e dati. Ha chiesto scusa agli stakeholder e fissato un obiettivo di ritorno alla crescita nel 2026. Nonostante la crisi, alcuni investitori hanno accolto con favore il ritorno di Hemsley, architetto del modello UnitedHealth da oltre 400 miliardi di dollari.