La serie di terremoti che in questo mese ha colpito il Giappone non dovrebbe avere conseguenze significative sulla solidità finanziaria degli assicuratori danni del Paese. È quanto si rileva da una prima analisi della situazione effettuata dall’agenzia internazionale Fitch Ratings.
I danni più gravi sono stati provocati da due scosse avvenute il 14 e il 16 aprile, rispettivamente di magnitudo 6.5 e 7.3 (seguite da circa 800 scosse di assestamento in 10 giorni) che hanno spinto alcuni colossi industriali come Toyota Motor, Mitsui Electrics, Sony, HOYA a sospendere la produzione.
Le perdite assicurate dovrebbero essere di molto inferiori alle perdite economiche complessive, poiché il rischio terremoto è ancora sotto-assicurato tra le aziende, nonostante il crescente interesse registrato soprattutto nella regione nordorientale di Tohoku dopo il terremoto e lo tsunami del 2011.
La penetrazione della copertura terremoto tra le aziende del Giappone è pari allo 0,8% del Pil, contro l’1,6% degli Stati Uniti e l’1,2% del Regno Uniti, secondo i dati raccolti da Swiss Re.
Considerata la conformazione geologica del Paese gli assicuratori giapponesi sono molto prudenti nella sottoscrizione di questa tipologia di rischio.