
Nel corso del 2025 le priorità di business dei Family Business italiani saranno legate alla difesa della marginalità aziendale e al perseguimento del “right-sizing” industriale: più della metà degli intervistati, infatti, prevede un budget in termini di EBITDA stabile o in contrazione, ma si dichiara anche ottimista sullo sviluppo del business a medio periodo puntando su eccellenza tecnica e tecnologica.
Questo atteggiamento mira a contrastare un senso di incertezza, soprattutto nel breve termine, principalmente dovuto all’andamento economico europeo stagnante – indicato da più della metà dei Family Business oggetto di indagine – e ai potenziali rischi di riduzione dell’export in conseguenza di politiche tariffarie e di tensioni commerciali internazionali, come dichiarato da oltre il 60% del campione.
Sono queste alcune delle principali evidenze che emergono dalla “Family Business Survey – Italia (2025)” realizzata da BDO, una delle principali organizzazioni internazionali di servizi professionali alle imprese, svolta su un campione di 50 imprenditori, amministratori delegati e direttori generali di grandi aziende familiari italiane attualmente clienti, con l’obiettivo di individuare le principali sfide imprenditoriali che i Family Business italiani ritengono di dover affrontare nel 2025 e le opportunità di crescita del prossimo triennio.
La ricerca evidenzia le principali sfide per le aziende familiari italiane nel 2025, tra cui il cambiamento tecnologico, la transizione energetica, l'analisi della concorrenza, la difficoltà nell'anticipare la domanda dei clienti e la gestione della supply chain. Per crescere nei prossimi anni, le aziende ritengono cruciale diventare “digital fit”, offrire servizi ad alto valore aggiunto e adottare un modello manageriale più orientato all'azione e alla sostenibilità. Inoltre, i Family Office sono visti come una risorsa chiave per gestire gli investimenti familiari, generando ritorni finanziari e non.
“Nel 2025 i Family Business italiani si troveranno ad affrontare un quadro globale incerto e in rapida trasformazione, dominato dai temi legati all’innovazione tecnologica, all’efficienza energetica e alle nuove sfide competitive,” commenta Nicola Anzivino, partner advisory BDO. “Sono però in grado di individuare anche i principali fattori che possono permettere loro di reinventarsi per proseguire il percorso di crescita, puntando sul ruolo dei Family Office e su modelli di business e organizzativi che privilegino servizi ad alto valore aggiunto. Emerge anche chiaramente la richiesta di aiuto nello stabilire le priorità, soprattutto nelle scelte delle aree verso cui dirigere gli investimenti; in questo processo, risulta fondamentale il supporto di consulenti in grado di individuare i punti di forza e gli ambiti di debolezza dell’azienda su cui andare ad agire”.