
Cosa hanno in comune i danni di un uragano in Florida, l’invecchiamento della popolazione in Giappone e l’innovazione tecnologica di una startup europea? La risposta, spesso invisibile ma fondamentale, si chiama riassicurazione. In un mondo dove i rischi diventano sempre più complessi, interconnessi e severi, la domanda di soluzioni affidabili per la loro gestione è in netta crescita.
Come sottolinea in una nota Thierry Léger, Ceo di SCOR e Chair dell’Insurance Europe reinsurance advisory board, dietro a questa impennata ci sono gli impatti persistenti del cambiamento climatico, le tensioni geopolitiche e una miriade di rischi evolutivi e emergenti che stanno rimodellando il globo.
Gli assicuratori sono in prima linea nella gestione di queste minacce, ma a loro sostegno ci sono i riassicuratori, i giganti che assorbono (parte) delle perdite quando si verificano eventi catastrofali, garantendo così una ripresa rapida e società più resilienti. Per farlo, spiega Léger, i riassicuratori devono adottare un approccio strategico, diversificando i propri rischi in tutto il mondo, supportati da competenze altamente specializzate, innovazione continua e un bilancio globale.
Il settore riassicurativo europeo è un leader mondiale in questo campo, fornendo la capacità, l’expertise e la prospettiva forward-looking necessarie per prevenire, mitigare e assorbire i rischi. È un’industria strategica che l’Europa non può permettersi di trascurare. Le principali compagnie del continente rappresentano quasi il 50% del volume premi mondiale ante-imposte, un contributo collettivo alla protezione globale del rischio senza pari. Ma il loro ruolo va ben oltre i numeri: “Nessun investimento privato viene fatto senza protezione dal rischio. Nessun rischio complesso è coperto senza riassicurazione”, ricorda Léger.
La riassicurazione è un settore strategico che sostiene stabilità economica e competitività a lungo termine, trasformando i rischi in opportunità investibili. Essendo un’industria globale, richiede politiche e regolamentazioni che favoriscano transazioni transfrontaliere. Per mantenere la competitività europea, la Commissione deve agire su cinque pilastri: regolamentazione prudenziale basata sul rischio, riconoscimento dei modelli interni, riduzione della burocrazia, accesso ai mercati globali e adeguato riconoscimento del sollievo patrimoniale. Sebbene iniziative come il pacchetto Omnibus vadano nella giusta direzione, servono ulteriori passi per riflettere la natura business-to-business del settore ed evitare barriere che lo penalizzino rispetto ai concorrenti internazionali. Una regolamentazione su misura, mercati aperti e meno oneri inutili sono condizioni essenziali affinché la riassicurazione continui a essere un pilastro di resilienza, innovazione e crescita sostenibile in Europa.