
Secondo le analisi degli esperti di Intesa Sanpaolo, la produzione industriale del nostro Paese è cresciuta dello 0,5% nel mese di ottobre, dopo il +0,2% di settembre.
Un dato che è superiore alle attese dell’ufficio studi di Intesa Sanpaolo.
La variazione annua (in termini corretti per gli effetti di calendario) mostra un’accelerazione a +2,9%: la media mobile a 3 mesi è ai massimi da oltre 4 anni.
Anche il dettaglio è confortante, in quanto l’output è cresciuto in tutti i raggruppamenti principali di industrie con la sola eccezione dell’energia (-0,7% m/m; d’altra parte era atteso un contributo negativo da questa componente, viste le temperature superiori alla media registrate nel mese).
In particolare, la produzione è rimbalzata dell’1,4% nel settore dei beni di consumo (il che conferma che la ripresa al momento è trainata dai consumi più che da export e investimenti) e dello 0,6% m/m nei beni strumentali, ed è cresciuta per il secondo mese consecutivo di 0,9% per quanto concerne i beni intermedi.
I comparti di gran lunga più brillanti si confermano i mezzi di trasporto (+23,9% a/a, ancora trainati dalle auto che mettono a segno un aumento a doppia cifra per il tredicesimo mese consecutivo: +56,8% a/a), i prodotti petroliferi raffinati (+15,9% a/a) e il farmaceutico (+15,8% a/a).
Restano invece in rosso alcuni settori tradizionali del “made in Italy” come il tessile (-3,6% a/a) e l’alimentare (-1,4% a/a); torna in territorio negativo anche il comparto-chiave della meccanica (-0,6% a/a): non a caso, i settori maggiormente in frenata su base annua risultano tra i più esposti all’export verso i Paesi emergenti.