Produzione Industriale
Nel 2024, la produzione industriale in Italia ha registrato un calo del 3,5%, con una flessione tendenziale che ha caratterizzato ogni mese dell’anno.
A novembre 2024, l’Istat ha registrato un incremento dello 0,3% dell’indice destagionalizzato della produzione industriale rispetto a ottobre. Tuttavia, nel periodo medio del trimestre settembre-novembre, la produzione ha subito una flessione dello 0,4% rispetto ai tre mesi precedenti.
Le aspettative delle grandi imprese industriali associate a Confindustria per la produzione di luglio 2024 sono positive: nel mese corrente, infatti, la quota di imprese che prevede un aumento della produzione è pari al 41,6%, rispetto al 33,4% di giugno.
Dopo due mesi consecutivi di calo, la produzione industriale è tornata a crescere a maggio. Secondo quanto comunica l’Istat, l’indice mensile destagionalizzato registra una crescita dello 0,5% rispetto ad aprile.
Analizzando i dati di novembre l’Istat rileva, per il secondo mese consecutivo, una diminuzione congiunturale dell’indice destagionalizzato della produzione industriale. Risulta in flessione anche l’andamento congiunturale complessivo nella media degli ultimi tre mesi. L’intonazione negativa di novembre è diffusa a tutti i principali comparti.
A gennaio l’Istat ha rilevato, per il secondo mese consecutivo, una flessione congiunturale della produzione industriale. Il calo è comune a tutti i principali settori di attività.
Prosegue, nel mese di settembre la flessione dei livelli della produzione industriale italiana, che mostra un calo congiunturale anche nel complesso del terzo trimestre.
Va veloce la produzione industriale che secondo il Centro studi di Confindustria segna un incremento dello 0,4% in ottobre su settembre. In particolare, nel terzo trimestre del 2017 l’attività è aumentata dell’1,8% sul secondo (+1,4% sul primo), mentre nel quarto la variazione congiunturale acquisita è di +0,4%.
Le dieci più importanti aziende manifatturiere italiane quotate in Borsa creano più occupazione rispetto alle imprese tedesche e britanniche, grazie soprattutto a un incremento dell’attività e quindi delle assunzioni all’estero.
Riparte l’industria automobilistica italiana. Secondo i dati comunicati dall’Anfia (Associazione Nazionale Fra Industrie Automobilistiche), nel 2015 la produzione domestica di autoveicoli ha registrato un aumento del 45%, salendo a 1.014.000 unità.
Secondo le analisi degli esperti di Intesa Sanpaolo, la produzione industriale del nostro Paese è cresciuta dello 0,5% nel mese di ottobre, dopo il +0,2% di settembre.
Il Centro Studi Confindustria rileva un incremento della produzione industriale dello 0,9% in settembre su agosto, quando ha stimato una variazione di -0,5% su luglio.
L’attività produttiva dell’industria manifesta segnali positivi legati a una crescita dei beni strumentali. Le esportazioni nell’area extra-UE si rafforzano in linea con gli effetti attesi del deprezzamento del tasso di cambio dell’euro. Tali andamenti non trovano ancora riscontro nelle dinamiche del mercato del lavoro mentre rallenta la fase deflazionistica.
Riprende a salire la produzione industriale ad aprile: l’indice destagionalizzato è aumentato dello 0,7% rispetto a marzo. Nella media del trimestre febbraio-aprile l’indice ha registrato una diminuzione dello 0,1% rispetto al trimestre precedente. Lo rende noto l’Istat, precisando che corretto per gli effetti di calendario, ad aprile l’indice è aumentato in termini tendenziali dell’1,6% (i giorni lavorativi sono stati 20 come ad aprile 2013), registrando il rialzo annuo più alto dall’agosto del 2011.