
L’attività produttiva dell’industria manifesta segnali positivi legati a una crescita dei beni strumentali. Le esportazioni nell’area extra-UE si rafforzano in linea con gli effetti attesi del deprezzamento del tasso di cambio dell’euro. Tali andamenti non trovano ancora riscontro nelle dinamiche del mercato del lavoro mentre rallenta la fase deflazionistica.
È quanto rivelato l’ISTAT nella nota mensile sull'economia italiana, dove spiega che Sebbene l’indice sulla fiducia delle imprese abbia mostrato un lieve calo ad aprile, l’indicatore composito anticipatore dell’economia italiana è risultato positivo per il quarto mese consecutivo.
Per quanto riguarda il quadro internazionale, l’ISTAT spiega che, nel 2015 le stime del FMI indicano una crescita del PIL mondiale pari al 3,5% (+3,4 nel 2014). L’espansione del prodotto sarà guidata da un rafforzamento delle economie avanzate (+2,4%, dopo l’1,8% del 2014), a fronte di un indebolimento per alcune grandi economie emergenti e per i Paesi produttori di petrolio (+4,3%, dal 4,6 dell’anno precedente). Negli Stati Uniti proseguono i segnali di decelerazione dell’attività economica. Nell'Area dell’Euro prosegue il lento processo di consolidamento della ripresa anche se in aprile, dopo tre mesi di risalita.
La congiuntura italiana mostra l’attività produttiva di febbraio che ha continuato con andamenti differenziati tra i settori produttivi, con un rialzo nell'industria in senso stretto e una nuova flessione nelle costruzioni. Il fatturato industriale in valore (+0,4% l’incremento congiunturale a febbraio) ha beneficiato soprattutto delle vendite sui mercati esteri (+0,6%, dopo il crollo di gennaio), a fronte di un incremento più contenuto sul mercato interno(+0,2%). In aprile, secondo le indagini sul clima di fiducia delle imprese, le prospettive di breve termine della manifattura si sono stabilizzate sui livelli di marzo. Nello stesso periodo, anche il clima di fiducia ha mostrato una sostanziale stabilità (+0,4 punti su marzo). In febbraio, l’indice di produzione delle costruzioni ha registrato una contrazione (-1,2% il calo congiunturale).
Indicazioni favorevoli provengono anche dalle statistiche sulle compravendite immobiliari che nel quarto trimestre sono tornate positive sia quelle ad uso abitazione (+1,6%, pari a oltre il 90% del totale) sia quelle a uso economico (+3,2%).
Per quanto riguarda le famiglie, l’ISTAT rivela che, nella parte finale dello scorso anno è proseguito il recupero dei consumi iniziato nella seconda metà del 2013. In termini reali, la spesa delle famiglie residenti sul territorio nazionale è aumentata dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti. Dopo due anni di contrazione, nel 2014 la variazione annua è risultata positiva (+0,3%). L’incremento di spesa è avvenuto a scapito del risparmio, la cui propensione è scesa di 3 decimi di punto percentuale (all’8,6% nella media del 2014). Le indicazioni disponibili per i primi mesi del 2015 suggeriscono il proseguimento del moderato recupero nei consumi. Nella media del trimestre dicembre 2014 - febbraio 2015, l’indice delle vendite al dettaglio ha registrato una variazione positiva dello 0,1% rispetto al trimestre precedente.
Il mercato del lavoro resta la spina nel fianco del Paese visto che nei primi mesi dell’anno, questo non ha presentato miglioramenti significativi. Secondo i dati destagionalizzati delle forze di lavoro, nel primo trimestre dell’anno, l’occupazione è tornata a diminuire (-0,2% la variazione congiunturale media rispetto al quarto trimestre 2014). Nel primo trimestre, il tasso di disoccupazione si è attestato al 12,8% (due decimi d ipunto in meno rispetto al trimestre precedente).