Il 66,5% delle imprese manifatturiere ha intrapreso azioni di sostenibilità nel corso del 2022: il 55,6% ha adottato azioni di tutela ambientale, il 48,0% di responsabilità sociale e il 56,1% di sostenibilità economica. Le grandi imprese (86,9%) sono state più attive in tutte le pratiche rispetto alle piccole (43,6%).
Sono queste le principali evidenze del report pubblicato da Istat dedicato alle pratiche sostenibili nelle imprese nel 2022 e alle prospettive nel periodo 2023-2025.
Le azioni più diffuse di sostenibilità economica hanno riguardato gli investimenti per la formazione professionale (41,6% del totale), per la digitalizzazione (36,7%), per la R&D (35,4%). Meno praticate la gestione etica (24,5%), le prassi anticorruzione (16,3%), l’adozione di strategie per la stabilità finanziaria e gestione dei relativi rischi (15,9%).
Per quanto riguarda il periodo 2023-2025, il 66,4% delle imprese manifatturiere prevede iniziative di sostenibilità economica: per il 49,6% riguardano gli investimenti nella formazione professionale. Seguono poi la digitalizzazione (45,3%) e la R&D (40,5%), in aumento sul 2022. Limitata la distribuzione di compensi per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità (10,3%), e il coinvolgimento di attori politici pubblici (3,3%).
Il 61,3% delle imprese dei servizi di mercato ha dichiarato di essersi impegnata in azioni per la sostenibilità nel 2022; oltre la metà ha intrapreso azioni di sostenibilità economica (53%) e di tutela ambientale (52,2%); poco meno della metà si è invece dedicata alla sostenibilità sociale (49,8%). Nel 2022 gli investimenti in digitalizzazione (42,2%) e nella formazione professionale (42%) sono le tipologie più intraprese dalle unità impegnate in azioni di sostenibilità economica. Poco diffuse le iniziative per l’internazionalizzazione (3,9%) e per il coinvolgimento politico e partecipazione a politiche pubbliche (2,2%).
Nel 2023-2025 aumenta la quota di imprese dei servizi di mercato che intendono intraprendere azioni di sostenibilità economica (55,6%). Le iniziative più segnalate sono: investimento in digitalizzazione (dal 42,2% del 2022 al 44,9%) e in R&D (dal 21,9% al 23,6%), l’adozione di strategie per la stabilità finanziaria (dal 22,2% al 25,4%) e i compensi per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità (dal 12,9% al 16,1%).