
Primo semestre negativo per il gruppo inglese di brokeraggio Jardine Lloyd Thompson che, rispetto allo scorso anno, ha registrato un calo dell’utile ante imposte del 46% a 65,8 milioni di euro.
Il risultato risente infatti degli investimenti da 20,5 milioni di euro effettuati dalla controllata JLT Usa, di ammontare decisamente superiore rispetto ai 15 milioni dei primi sei mesi 2015. Inoltre, pesano le spese straordinarie pari a 40,5 milioni, compresi i 12,1 milioni di costi di ristrutturazione riguardanti il business employee benefits in Regno Unito e Irlanda, l’accordo per la chiusura di un contenzioso da 26,2 milioni e la perdita di 1,6 milioni di euro per la dismissione di attività in Indonesia.
“Le condizioni del mercato e il contesto economico complessivo rimangono impegnative, tuttavia restiamo fiduciosi sulle potenzialità del Gruppo e sulla capacità di chiudere l’esercizio consolidando i progressi finanziari”, ha commentato Dominic Burke, ceo di JLT. Complessivamente, i ricavi sono cresciuti del 5% nei primi sei mesi dell’anno, raggiungendo quota 740 milioni di euro.