Secondo Thomas Buberl, numero uno del colosso assicurativo Axa, la Brexit è una storia triste, i cui effetti erano del tutto prevenibili.
“I politici britannici avevano specifiche richieste provenienti da Bruxelles. L’Europa ha le sue esigenze valeva la pena ascoltarle, ma non è stato fatto”, ha dichiarato nel corso di un incontro con l’Anglo-American Press Association di Parigi. Insomma, secondo Buberl c’erano tutti i presupposti per evitare l’epilogo di questa triste vicenda se ci fosse stata una maggiore capacità di dialogo e comprensione tra le parti.
Buberl non ha nascosto di nutrire un senso di incertezza circa le tempistiche di uscita. Il Big Ben dovrebbe suonare il 31 gennaio 2020, ma restano dubbi sul secondo step, fra 11 mesi. “Non sono così sicuro che verranno rispettati i tempi. Come azienda ci siamo comunque attrezzati per una Brexit “hard”, il che significa che siamo pronti a utilizzare le nostre sedi europee per assorbire tutto ciò che non potrà rimanere all’interno del Regno Unito”.