
Arriva la bocciatura del decreto Destinazione Italia in merito alle norme su Rc Auto da parte della Commissione Giustizia. Nel mirino l’art. 8 del decreto riguardante la scatola nera, in riferimento alla disposizione che in caso di incidente le risultanze del dispositivo elettronico formano prova nei procedimenti civili, salvo che la parte contro la quale sono state prodotte ne dimostri il mancato funzionamento.
Secondo la commissione, questa norma solleva serie perplessità: “Con essa, infatti, si intende introdurre una prova legale civile, il cui superamento è possibile solo attraverso la prova, a carico della parte contro la quale tali risultanze sono prodotte, che dimostri il mancato funzionamento del dispositivo; la prova contraria appare, in realtà, di impossibile realizzazione, dal momento che la parte interessata dovrebbe provare il mancato funzionamento della scatola nera che, se collocata su veicolo della controparte, non è nella sua disponibilità”.
“Non appare condivisibile poiché, di fatto, attribuisce all'assicuratore il potere di decidere le condizioni di mercato dell'autoriparazione e la conseguente riduzione dei margini di impresa determinerebbe una riduzione degli standard qualitativi e di sicurezza delle riparazioni. Vi è inoltre il rischio che la creazione di un percorso privilegiato verso le imprese fiduciarie dell'assicuratore spinga le imprese indipendenti fuori dal mercato, limitando fortemente la capacità contrattuale in questo settore. In sostanza l'artigiano carrozziere verrebbe trasformato in terzista, sotto il diretto controllo del sistema assicurativo, con il conseguente impoverimento di tutto il settore della riparazione e la conseguente minore qualità dei lavori di riparazione, con grave pregiudizio per gli assicurati”.