
Quando la scorsa settimana l’Ania ha comunicato che le tariffe Rc Auto sono diminuite del 4,5% nel corso del 2013, negli uffici della Federconsumatori più di qualcuno è blazato dalla sedia. Sì perché i numeri dell’associazione delle imprese assicurative non sono neanche lontanamente paragonabili a quelli dell’O.N.F.- Osservatorio Nazionale Federconsumatori – che ha invece registrato aumenti tra il 4 ed il 5%.
Incrementi destinati a peggiorare ulteriormente nel corso del 2014, con nuovi aggravi di circa il 5% (pari a 53 Euro di aumento). Spostando l’attenzione sul lungo periodo la Federconsumatori ha inoltre osservato che negli ultimi 20 anni, dal 1994 a oggi, i costi delle polizze (per una cilindrata media) sono aumentati di oltre il 254%. Aumenti spesso ingiustificati secondo Federconsumatori, specialmente se si guarda all’andamento dell’incidentalità nel nostro Paese.
Non dimentichiamo che l’Italia detiene un triste primato a livello europeo in materia di costi Rc auto: secondo i recenti dati delle stesse compagnie, tra il 2008 ed il 2012 in Italia gli automobilisti hanno pagato 231 Euro annui in più rispetto alla media degli altri paesi europei (con un aggravio di circa 8,5 miliardi di Euro l’anno a carico dei cittadini). Per Federconsumatori a fronte di questa situazione grave e intollerabile è necessario che il Governo agisca con decisione per introdurre nel settore reali politiche di concorrenza, avviando inoltre un processo di maggiore liberalizzazione attraverso una serie di misure: organizzazione di vendita incentrata su agenzie plurimandatarie; iorganizzazione tariffaria che superi le gravi differenze territoriali; guerra alle frodi; pratica della conciliazione in caso di contenzioso, al fine di evitare costi, pratiche e lungaggini oggi perennemente presenti e consentendo così un risparmio stimato da Federconsumatori in 2,5 miliardi di Euro.