
In larga maggioranza (73%) le compagnie di assicurazioni investono attualmente nei mercati privati o prevedono di farlo nel 2024 e circa quattro su dieci (39%) pensano di aumentare le allocazioni sui mercati privati. Inoltre, il 32% degli assicuratori intende aumentare l'asset allocation nel debito privato quest'anno, rispetto al 27% registrato nel 2023. È il quadro che emerge dalla Global Insurance Survey 2024 di Mercer e Oliver Wyman, società di Marsh McLennan.
L'indagine annuale rileva che per le imprese che hanno già investito sussistono alcuni ostacoli all’aumento delle allocazioni, a partire dai costi e dalla complessità degli strumenti di investimento, ma anche in termini di selezione dei gestori. Per gli assicuratori che non hanno ancora approcciato il mercato privato, gli ostacoli maggiori sono rappresentati dai vincoli di liquidità, dalla mancanza di risorse per valutare le opportunità di investimento e la complessità degli strumenti di investimento.
“Tassi di interesse a livelli interessanti rispetto al passato, la volatilità del reddito fisso e la notevole incertezza sull'inflazione stanno portando gli assicuratori a rivalutare le proprie strategie di investimento, con l'obiettivo di impiegare la liquidità in eccesso”, ha spiegato Luca De Biasi, amministratore delegato di Mercer Italia Sim. “Le allocazioni in strategie di private debt stanno tornando al centro dell'attenzione di un numero significativo di compagnie assicurative anche italiane, che cercano di accedere ai vantaggi offerti da questi attivi in termini di redditività, diversificazione e maggiore coerenza con il profilo di lungo termine dei passivi”.
Per i prossimi 12 mesi, la sfida principale avvertita dagli assicuratori (63%) è la volatilità dei mercati e questo sta inducendo molte compagnia a rivalutare le proprie strategie a reddito fisso. Il 60% degli assicuratori cita l’ottimizzazione del proprio portafoglio core fixed income come la principale opportunità di investimento per il prossimo anno, seguita dalla diversificazione dei portafogli rispetto alle classi di attività tradizionali (51%) e dall'utilizzo dell'illiquidità come motore di rendimento (37%).
Secondo lo studio, l’attività di allocazioni della liquidità nel 2024 è destinata a ridursi rispetto all’anno precedente: solo il 7% prevede di aumentare la liquidità, mentre il 27% pensa di ridurne l'esposizione e il 49% degli assicuratori dichiara un eccesso di liquidità nei propri portafogli. Tra le sfide operative maggiormente avvertite per il 2024, il rispetto delle continue evoluzioni dei requisiti normativi (61%) e la gestione dei dati.
Secondo Davide Furlan, partner di Oliver Wyman, “l’esperienza di mercato degli ultimi anni ha rafforzato la necessità per gli assicuratori di ripensare le proprie offerte e le relative strategie di investimento, mantenendo un nucleo solido e al tempo stesso l'agilità necessaria per rispondere e capitalizzare i rischi e le opportunità del mercato in evoluzione”.